Competenze trasversali e lo sguardo analitico caratteristico della generazione Z. Nascono nuove espressioni di comunicazione che colmano il vuoto tra l’intrattenimento e l’informazione, oltre il semplice infotainment, come un “cittadino del mondo e di tutti i media”
Roma, 4 agosto 2022 - Comunicazione, informazione e intrattenimento sono sempre più interconnessi tra loro. Da tempo si parla di infotainment, per indicare quei prodotti veicolati sui mass media con l’obiettivo di informare e intrattenere.
Per anni si è creduto che ad ogni mezzo di comunicazione corrispondesse una tipologia di pubblico, e ad ogni pubblico una specifica tipologia di contenuto. Oggi, però, la comunicazione è fluida e trasversale, e un medium nato con uno scopo può essere utilizzato per altro. Sempre più persone si informano solo sui social, lo streaming online è per alcuni il re dell’intrattenimento.
All’interno di questo scenario si muovono nuove figure professionali, in grado di fornire prodotti di comunicazione che vanno a colmare quel vuoto che fino ad oggi era esistito tra i diversi media e i diversi pubblici. Marta De Vivo, classe 2001, è un eccellente esempio di quello che oggi potremmo definire “cross communication expert”, nuova figura professionale che supera i vecchi paradigmi. Il suo background personale professionale trasversale le permette di approcciarsi con successo ai diversi tipi di media, il particolare sguardo analitico che solo chi è nato a cavallo tra i due millenni, quindi, in piena rivoluzione informatica e social, la cosiddetta generazione Z, le permette di osservare fatti e fenomeni sociali a 360 °.
Nonostante sia molto giovane, Marta ha già all’attivo diverse collaborazioni come blogger con testate del calibro di Huffington Post, Money.it, e Tpi; recentemente ha collaborato ad una campagna di social influencer con Pirelli e preso parte come relatrice ad un evento dedicato al digitale presso la sede di Nana Bianca; è stata tra i relatori di un Ted Talk sulla democrazia digitale (la più giovane a salire sul palco quel giorno), affrontando il tema del rapporto tra la Generazione Z e i social Media; è stata Ambassador per M9 Museum. È anche attiva nel sociale, con il progetto WAW With Afghan Women, creato insieme alla manager Veronica Civiero in sostegno delle donne afgane, e sui social. Il suo profilo Instagram @martaforfew, dove condivide contenuti che vanno dall’informazione all’approfondimento delle notizie, fino a post più leggeri e personali, conta oltre 32 mila followers, che continuano ad aumentare di giorno in giorno. Inoltre, la conoscenza bilingue dell’inglese le consente di accedere a informazioni internazionali da tutto il mondo, senza dover passare per l’intermediazione di un traduttore.
Marta De Vivo incarna alla perfezione la figura del cross communication expert. Un professionista che non segue il flusso dei media, ma lo crea, superando i vecchi paradigmi. Potremmo pensare al cross communication expert come ad una sorta di “cittadino del mondo e di tutti i media”.
“Oggi c’è un maggior desiderio di conoscere il mondo. Un desiderio talvolta ristretto solo ad alcuni aspetti, altre volte più ampio, quasi a voler abbracciare tutto lo scibile. – Spiega Marta De Vivo – Dobbiamo imparare a guardare ai media come a uno strumento unico nelle nostre mani, composto da tante piccole parti, ognuna delle quali in grado di dare il proprio contributo. Continuare a pensare ai singoli medium come a qualcosa di scollegato dagli altri, in grado di assolvere solo ad una finalità, è estremamente limitante. Dobbiamo imparare ad avere una visione cross mediatica, che colmi i vuoti cognitivi, di contenuto e di linguaggio”.
Tra i molti personaggi intervistati da Marta De Vivo figure importanti della storia e dell’attualità del nostro paese, come Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione Europea, Gregoire Verdeaux, vicepresidente di Philip Morris, Carlo Cottarelli, economista ed ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale, Marco Cappato, politico e attivista italiano, esponente dei Radicali e Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, Guido Lorenzon, primo testimone della strage di Piazza Fontana, Leonard Benardo, vicepresidente esecutivo della Open Society Foundations di George Soros.
Tra i prossimi progetti, anche l’organizzazione di un evento di respiro internazionale dedicato ai giovani talenti, aperto ad un pubblico di 188 giovani.
Ecco il suo sito: https://www.martaforfew.com