il procuratore della 'dama del cardinale' Riccardo Sindoca: "Piuttosto, quanto è disposta ad elargire l’Italia che l’ha arrestata illegittimamente?"
"Nessun avviso di garanzia è sia mai pervenuto a Cecilia Marogna. Apprendiamo la notizia di un procedimento e del nome di un pubblico ministero a mezzo stampa". Così all'Adnkronos Riccardo Sindoca, procuratore in atti della manager sarda imputata in uno dei filoni dell'inchiesta vaticana insieme al cardinale Angelo Becciu, commenta la notizia pubblicata oggi dall'Unione Sarda secondo cui la 'dama del cardinale' sarebbe indagata a Cagliari per evasione fiscale per non aver dichiarato i 575mila euro ricevuti dalla Segreteria di Stato vaticana.
"La signora Cecilia Marogna - sottolinea Sindoca - non ha mai percepito alcuna dazione di denaro in proprio e tanto meno in Italia. Si sarà scordata di redigere il modello RW della dichiarazione dei redditi? Può essere ma vorrà dire che al limite pagherà 250 euro o giù di lì di sanzione amministrativa... Nel mentre quanto è disposta ad elargire l’Italia che l’ha arrestata illegittimamente?".
Sindoca ha anche scritto al ministro della Giustizia Marta Cartabia: "E' mai possibile nell'anno 2022 dover apprendere in modo così 'irrituale' di essere sottoposti a un'indagine penale? La signora Marogna per i fatti in narrazione non ha mai ricevuto alcun avviso di garanzia né le è stato chiesto di eleggere domicilio", scrive Sindoca, chiedendo al ministro di intervenire.