Confronto in vista del Consiglio dei ministri di lunedì. Misure su famiglia, cartelle, energia. Stop Iva su pane e latte, al 5% su prodotti infanzia e per igiene femminile
Una manovra da 30-32 miliardi. Confronto a Palazzo Chigi tra governo e maggioranza sulla manovra 2023, attesa in Consiglio dei ministri lunedì pomeriggio. Al vertice presieduto dalla premier Giorgia Meloni, hanno partecipato i capigruppo di Fdi, Lega, Forza Italia e Noi Moderati. All'incontro erano presenti anche i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. Dopo il via libera del Cdm, il ddl passerà in esame alla commissione Bilancio della Camera per poi approdare in Aula intorno al 20 dicembre. Seguirebbe poi un passaggio formale in Senato per il via libera definitivo a ridosso di Natale.
LE MISURE - Assegno familiare più alto, tregua fiscale con un occhio ai capitali all’estero, le misure contro il caro-energia ma solo per tre mesi: alcuni dei temi sul tavolo. In discussione, apprende l'Adnkronos, anche l'abolizione dell'Iva su pane e latte, un'operazione da quasi mezzo miliardo di euro, ma "un primo segnale" per il paese. E l'Iva al 5% sui prodotti dell'infanzia e per l'igiene femminile. Non sarebbe stato affrontato il tema dello scudo fiscale per i capitali rientranti dall'estero.
Il governo è poi orientato a una stretta sul reddito di cittadinanza, con la possibilità di abrogare il reddito, tra sei mesi, alle persone ritenute 'occupabili'. Bisogna accertare che i percettori del reddito cittadinanza vivano in Italia, sarebbe stato il ragionamento della presidente del Consiglio. Mentre Forza Italia avrebbe chiesto con forza la detassazione totale per i nuovi assunti under 34 per 2-3 anni. Esempio: 1000 euro li paga il datore, 1000 euro li prende il giovane, il resto a carico dello Stato.
Tra le nuove misure che potrebbero trovare spazio nel provvedimento è allo studio l’ipotesi di un rafforzamento dell’assegno familiare e la sua indicizzazione con l’inflazione a partire da gennaio. Novità in arrivo probabilmente anche nel pacchetto della pace fiscale, con la disclosure sui capitali tenuti nei caveaux delle banche estere e uno scudo fiscale per chi si autodenuncia. Il tutto senza condoni penali però. Resta fuori dal pacchetto l’ipotesi di una tassa piatta incrementale per i dipendenti, in favore di un intervento per rendere più vantaggiose le aliquote sui premi di produzione. Confermata l’estensione della flat tax al 15% per autonomi e partite Iva con ricavi fino a 85mila euro. Sul fronte mini-cartelle, si punta allo stralcio di quelle fino a mille euro per le annualità fino al 2015 e sanzioni ridottissime al 5% e pagamento dimezzato per le cartelle tra i mille e i 5mila euro.
In manovra verrebbe inserito anche il rialzo a 5mila euro del tetto al contante, depennato dal Dl Aiuti Quater non avendo un profilo di urgenza. Nel pacchetto fiscale anche una misura per il contribuente messo in ginocchio dalla crisi del Covid e non solo: il governo pensa infatti ad una rateizzazione delle tasse dichiarate ma non pagate degli ultimi tre anni. In manovra verrebbe inoltre confermato il taglio di 2 punti del cuneo fiscale introdotto dal governo Draghi, difficile che venga ulteriormente innalzato il taglio come promesso in campagna elettorale, ma fino all’approdo in Cdm tutto è possibile. L’entità lorda della manovra resta intorno ai 30-32 miliardi, di questi 21 miliardi andranno al finanziamento delle misure contro il caro-energia fino a fine marzo.
Ci sarà inoltre l'aumento del credito d'imposta con aumento dell'aliquota sugli extra profitti, per quanto riguarda l'energia; proroga Ape sociale e opzione donna, quota 103 (62-41), sul tema pensioni.