Monsignor Paul Marcinkus "era stato chiamato in Vaticano dopo essere stato 'scoperto', per così dire, dal potentissimo monsignor Pasquale Macchi, il segretario di papa Paolo VI. Il prete di Cicero, piuttosto che un ascetico discepolo della Chiesa, era un uomo pratico. In Vaticano le malelingue della Curia gli avevano affibbiato il nomignolo di 'gorilla', per la forza fisica che mostrava, ma soprattutto perché era diventato la guardia personale di Paolo VI, incaricato della sicurezza del pontefice ogni volta che questi lasciava il Vaticano". Lo scrive Francesco Pazienza nel libro "La versione di Pazienza", da oggi in libreria per Chiarelettere (240 pagg., 16 euro), in cui ripercorre la sua vita ricostruendo alcuni dei più grandi misteri italiani.