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Che cosa unisce la leggenda del Santo Graal, i racconti di re Artù e dei cavalieri della Tavola rotonda alla tradizione primordiale, a Melkitsedeq, ai Magi? Che cosa hanno in comune l'esoterismo cristiano e quello islamico? E la voce interiore? A queste e altre domande cerca di rispondere il protagonista de 'Il lume e la lama', il primo romanzo uscito per Cairo di Filippo Ritondale, generale della Guardia di Finanza in pensione da sempre appassionato lettore di testi di carattere storico-religioso.
E un generale in pensione è anche il protagonista del romanzo che, attraverso una coinvolgente narrazione, passa in rassegna le dottrine e le ipotesi filosofico-religiose sulle quali non ha mai smesso di interrogarsi. "Il lume e la lama" è soprattutto il dialogo appassionato tra l'ex generale e i suoi 'compagni di carta': i libri, fedeli amici, che lo hanno accompagnato nel lungo viaggio della vita. Un dialogo che nasce dalle note a margine, sottolineature, punti esclamativi e interrogativi raccolti in oltre vent'anni di letture che l'autore ha deciso di mettere nero su bianco per dar voce alle sue riflessioni più profonde generate dal confronto con i Grandi del passato. Perché i libri dicono, ascoltano, interrogano, rispondono, commuovono... Una sorta di archivio parlante che vuole rendere omaggio ai pensatori, letterati, filosofi che Ritondale ha amato di più e lo hanno guidato verso lo 'specchio perfetto', quell’incontro con qualcuno di speciale, un maestro, capace di riflettere l’immagine reale di noi e di aiutarci nel nostro cammino di crescita spirituale.