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Fase 3: Caputo (Federconfidi), 'in 2020 da Confidi 33 mln euro a imprese'

Il presidente della Federazione: "Bene allargamento funzioni Confidi in dl rilancio"

Rosario Caputo, presidente Federconfidi
Rosario Caputo, presidente Federconfidi
23 luglio 2020 | 15.41
LETTURA: 3 minuti

"Il sistema dei Confidi, in questo primo semestre 2020, ha sostenuto in maniera concreta l’economia alle imprese con il Coronavirus. Fra gennaio e maggio, e contando solo sulle nostre disponibilità, abbiamo effettuato oltre 500 operazioni, per un totale di 33 mln di euro di finanziamenti diretti. Un incremento importante rispetto ai 6,5 mln del 2019". Così, in un intervista ad Adnkronos/Labitalia, Rosario Caputo, presidente di Federconfidi, la Federazione che riunisce i Confidi di area confindustriale e rappresenta 22 consorzi e cooperative di garanzia collettiva fidi distribuiti sull'intero territorio nazionale, sull'attività messa in campo per l'emergenza coronavirus a sostegno delle imprese.

"Inoltre, abbiamo affiancato -spiega ancora- concretamente le imprese mediante una più intensa attività di consulenza e supporto alle loro necessità bancarie. Tra l’altro riducendo di circa il 50% le nostre commissioni. Per questo asseriamo con orgoglio che il nostro mestiere sarà anche analogo a quello delle banche, ma per noi rimane prioritaria la vicinanza alle aziende più fragili e in particolare quelle che faticano a ottenere liquidità dal sistema bancario", aggiunge ancora. E per Caputo, per i prossimi mesi, "dai dati più recenti emerge che la crisi innescata dall’epidemia comporterà un abbassamento notevole del Pil così come dei consumi. Ciò purtroppo si rifletterà negativamente sulle dinamiche dei finanziamenti alle piccole imprese e nel medio periodo potrebbe portare ad un deterioramento del credito per il possibile incremento delle insolvenze".

"I Confidi, grazie alla loro radicata conoscenza dei territori in cui operano, potranno -sottolinea Caputo- essere di grande sostegno alle imprese anche in questa fase e supportarle nel rapporto bancario; così come nella fase della gestione del credito qualora la banca ne giudichi improbabile il recupero senza il ricorso ad azioni legali. Mi riferisco a quelle inadempienze Utp (unlikely to pay), di aziende finite in difficoltà ma che possono, se adeguatamente assistite e supportate, ritornare in bonis. Ecco, questo può essere uno dei tanti esempi dove i Confidi possono essere necessari alla tenuta del tessuto imprenditoriale locale", aggiunge ancora.

E i Confidi sono soddisfatto delle misure che li riguardano inserite nel dl rilancio. "Siamo lieti -spiega ancora Caputo- che il governo e la politica abbiano valorizzato ciò che i Confidi possono fare per le piccole e micro imprese per l’ accesso al credito. E' la mission dei Confidi e siamo soddisfatta di veder accresciuto il nostro margine d’azione, grazie all'estensione dell'ambito di operatività, pur rimanendo prevalente l'attività di garanzia".

E Caputo è soddisfatto per la stesura definitiva del dl Rilancio. "Abbiamo sostenuto, tramite Assoconfidi, gli accresciuti bisogni della piccola impresa e ci fa piacere constatare che la politica ne abbia tenuto conto. Ora, però, dobbiamo completare il percorso e auspichiamo che ai Confidi siano consentite l'assegnazione e la gestione di fondi pubblici e/o di agevolazione creditizia, per velocizzare l’immissione di liquidità nelle piccole e medie imprese colpite dall'emergenza Covid-19", sottolinea.

E Caputo rimarca che "con la novità introdotta dal decreto Rilancio, che permette ai Confidi vigilati da Banca d’Italia di allargare il proprio perimetro di azione, sarà possibile erogare finanziamenti diretti alle imprese, sotto qualsiasi forma". "Un emendamento importantissimo, per quelle mpmi che trovano difficoltà ad accedere ai canali bancari, per il Sistema dei Confidi, che potrà ampliare la gamma dei servizi e anche per le banche rispetto alle quali si rafforza il nostro ruolo complementare", aggiunge.

E per Caputo "il giudizio" sull'accordo raggiunto in Europa sugli aiuti economici "è positivo e sappiamo tutti che questa enorme mole di risorse sotto forma di prestiti a lunga gittata e sovvenzioni, non potranno che fare bene alla nostra economia".

"Ora però -spiega Caputo- bisognerà strutturare bene le ripartenze e far affluire nel più breve tempo possibile le risorse alle imprese rispetto ai loro fabbisogni: capitalizzazioni, investimenti, rimodulazione dei debiti pregressi e spero da subito, una generosa iniezione di capitale circolante. In tutti i casi il Sistema dei Confidi è già pronto e saprà dare il suo contributo", conclude Caputo.

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