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Sud: da small a smart, Guardia Sanframondi pioniera del south-working

Da piccolo borgo rurale nel Sannio a località attrattiva con 250 stranieri residenti in pochi anni

Il borgo di Guardia Sanframondi
Il borgo di Guardia Sanframondi
15 settembre 2020 | 15.57
LETTURA: 3 minuti

Il rilancio del Sud e delle aree interne passa dal lavoro agile e dal 'south-working' per migliorare la coesione sociale ed economica, riducendo il divario territoriale. Un progetto già sperimentato con successo nel borgo di Guardia Sanframondi (Benevento) da Floriano Panza - alla guida del Comune sannita per 10 anni e coordinatore di Sannio Falanghina 'Città europea del Vino 2019' - che ora si può estendere a tutta la Campania. Da piccolo paese rurale nel Sannio a una delle località più attrattive in Italia, nel giro di pochi anni. Un modello di sviluppo sostenibile che oggi gli economisti internazionali definiscono 'south-working'.

“Sei anni fa non si parlava ancora di 'south-working' e non c’era il Covid alle porte - spiega Floriano Panza - ma lo spopolamento dei borghi sanniti era una vera e propria emergenza sociale che minacciava di mettere in ginocchio definitivamente le nostre aree interne, con la partenza di tanti giovani costretti ad emigrare dopo la laurea per trovare lavoro".

"Con il progetto 'RiAbitare', basato sul recupero di immobili e terreni, pubblici e privati, a disposizione dei cittadini che vogliono restare a Guardia, abbiamo permesso a tanti giovani sanniti di tornare a vivere nella propria terra e a 250 stranieri, soprattutto inglesi e americani, di diventare residenti. Tante famiglie che oggi, dopo aver investito nel nostro territorio, sono perfettamente integrate nella comunità e rappresentano i nostri ambasciatori nel mondo, lavorando in smart-working per aziende situate in diversi Paesi, grazie anche alla rete wi-fi gratuita e alla banda larga”.

Una sfida ambiziosa per trasformare anche gli spazi pubblici in un incubatore diffuso con sedi attrezzate per il coworking. "Le conseguenze legate alla pandemia, l'aumento di lavoro agile con il rientro di tanti giovani dalle sedi di lavoro e, in generale, la tendenza degli stranieri a trasferirsi nei nostri meravigliosi borghi, in fuga da metropoli e stress, possono contribuire alla rinascita economica e sociale del nostro territorio. Ma non basta. È fondamentale attivare subito la banda ultralarga per creare nuove startup digitali e valorizzare i nostri prodotti tipici anche su piattaforme e-commerce internazionali, oltre ad introdurre incentivi fiscali e migliorare l’attrattività turistica, a partire dalle infrastrutture materiali ed immateriali", avverte.

"Il governatore Vincenzo De Luca mi ha stimolato a continuare e a rafforzare la promozione territoriale avviata con il progetto 'RiAbitare' - conclude Panza - e con l'esperienza Sannio Falanghina, che ha avuto anche il merito di accendere i riflettori della stampa nazionale sull'intera provincia per oltre un anno. La Regione Campania può fare la sua parte e agevolare il ripopolamento dei nostri borghi anche con il finanziamento di sedi attrezzate e abilitate per il coworking”.

Oggi, dopo aver dato vita al distretto del vino Sannio Falanghina - che a Bruxelles ha ricevuto il riconoscimento di Città europea del Vino 2019 e che ha già istituito lo Statuto del Paesaggio rurale e il primo master dell’Università degli Studi del Sannio dedicato ai professionisti del vino - Floriano Panza è al lavoro per preparare il dossier di candidatura del Sannio a patrimonio Unesco.

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