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Lavoro, PageGroup: stipendi più alti, riconoscimenti e benessere 'desiderata' 2023

La società di recruiting ha chiesto, a oltre 1.000 professionisti in Italia, cosa sarà veramente importante a livello lavorativo

Lavoro, PageGroup: stipendi più alti, riconoscimenti e benessere 'desiderata' 2023
26 gennaio 2023 | 18.58
LETTURA: 2 minuti

Stipendio più alto? Maggior equilibrio tra lavoro e vita privata? Meno stress e più benessere in ufficio? PageGroup - società di recruiting che opera in Italia con i brand Page Executive, Michael Page e Page Personnel - ha chiesto, a oltre 1.000 professionisti in Italia, cosa sarà veramente importante, a livello lavorativo, nel 2023. Per la maggior parte dei lavoratori, crescita di stipendio, riconoscimento e benessere potranno fare davvero la differenza. “I risultati della nostra indagine - precisa Tomaso Mainini, Senior Managing director Italia & Turchia di PageGroup - dimostrano che, a livello generale, c’è un sentimento di fiducia nel futuro professionale: il 67%, infatti, è pronto ad approcciare il nuovo anno con spirito positivo, il 24% con sentimenti contrastanti e solo il 10% con negatività. Se passiamo ad analizzare i desideri di carriera per il 2023, i candidati non hanno dubbi: il 57% vorrebbe uno stipendio più alto, il 54% darebbe priorità a un migliore work-life balance, il 31% gradirebbe maggiore sicurezza e, infine, il 30% desidererebbe sentirsi più valorizzato e apprezzato”.

Cosa si aspettano i lavoratori dalle aziende? La flessibilità negli orari di lavoro rimane l’aspetto più importante (44%), ma anche maggiori opportunità di crescita professionale sono determinanti nella scelta di un’azienda (33%). Seguono, poi, progetti più sfidanti (30%), benefit aziendali e programmi wellbeing (28%) e trasparenza e comunicazioni chiare (27%). Settimana lavorativa di quattro giorni? Dipende. A fronte di condizioni di lavoro migliori, il 39% dei professionisti intervistati sarebbe disposto a lavorare anche più ore alla settimana, mentre il 63% si dichiara favorevole alla settimana lavorativa di quattro giorni, a parità di stipendio.

Alcuni (esattamente il 19%), però, si dimostrano perplessi di fronte alla possibilità di lavorare un giorno in meno perché sarebbero necessari troppi cambiamenti a livello organizzativo; più possibilista, invece, il 26% che sostiene che lavorare solo quattro giorni sarebbe fattibile a patto che vengano migliorati alcuni processi aziendali. “Avere un quadro chiaro del proprio futuro professionale e delle opportunità di carriera - conclude Tomaso Mainini - è molto importante, soprattutto per chi è alla ricerca di nuove occasioni: il 35% di chi è stato coinvolto nell’indagine, infatti, vorrebbe maggiori informazioni sullo stipendio che potrebbe aspettarsi, mentre il 31% gradirebbe un supporto per individuare un ruolo adatto alle proprie caratteristiche e il 24% per trovare un nuovo lavoro nel minor tempo possibile”.

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