Il Santo Padre ha abbracciato la star del padel Delfina Brea battezzata da lui al Barrio Flores 23 anni fa
Ventitré anni fa l’arcivescovo Jorge Mario Bergoglio ha battezzato Delfina Brea -vice campionessa del mondo di padel e tra le numero 1 del ranking internazionale- a Buenos Aires: nella chiesa di san José, nel Barrio Flores dove entrambi sono nati e cresciuti, scoprendo le loro strade. Stamani, in piazza San Pietro, 23 anni dopo quel battesimo, le mani di Papa Francesco hanno nuovamente stretto le mani di Delfina per incoraggiarla nell’iniziativa sportiva solidale promossa con Athletica Vaticana e la International padel federation in favore delle 500 famiglie povere assistite dal Dispensario pediatrico Santa Marta: i “vicini di casa” del Pontefice.
Il Papa ha firmato la racchetta da padel che, nel disegno dell’artista Barbara Salvucci, richiama proprio l’esperienza dell’inclusione attraverso lo sport. La 'racchetta solidale' sarà ora messa all’asta sui canali del prestigioso marchio spagnolo Bullpadel, con il sostegno dei top player, e il ricavato andrà interamente a sostenere il servizio del Dispensario Santa Marta. "Sono stata battezzata da Papa Francesco quando era arcivescovo di Buenos Aires e oggi l’ho rincontrato in Vaticano proprio grazie alla racchetta da padel che è la mia passione e il mio lavoro", dice Delfina Brea, con un pensiero di gratitudine alla sua famiglia e ai suoi genitori Soledad e Nito, famoso coach, per la scelta di quel battesimo nel 2000.
"Una sola racchetta, uguale per tutti, in tutto il mondo. È la potenza simbolica della ‘pala de padel’ firmata dal Santo Padre, immaginando che in ogni angolo del mondo ogni giocatore, amateur o professionista, impugni la propria racchetta come se fosse quella di Papa Francesco e sia dunque messaggero di lealtà, solidarietà, amicizia, inclusione e motivazione con l’obiettivo di imparare, crescere, migliorarsi come persone attraverso lo sport. Come ha detto Sua Santità recentemente ‘Lo sport è metafora di vita’ e se il ricavato di questa racchetta potrà migliorare quella delle famiglie sostenute dal Dispensario pediatrico vaticano “Santa Marta” avremo vinto, senza dubbio, il trofeo più bello e importante al mondo", ha dichiarato Luigi Carraro, presidente dell’International Padel Federation.
C’è tutta la visione sportiva, inclusiva e solidale, di Papa Francesco nelle parole della star del padel: "Con questa iniziativa per il Dispensario Santa Marta ho scoperto che una racchetta ha due “facce” sul campo ma molte di più nella vita, semplicemente facendo squadra e non perdendo di vista le persone più fragili, chi è rimasto indietro. Aiutare le famiglie povere con bambini piccoli non è un dovere, è un privilegio". Con la campionessa argentina a presentare al Papa l’iniziativa in piazza San Pietro c’erano Luigi Carraro, presidente della International padel federation, Diego Miller, in rappresentanza delle federazioni del continente americano, e Alfredo Peñalver, presidente di Bullpadel. Da parte vaticana, Alessandra Turco, direttore di Vatican Padel, e il giocatore più giovane: Davide De Santis, 21 anni.