"Ho sperato nell’impossibile, ho creduto fino all’ultimo che fossi l’unico in grado di scampare a quella maledetta figura oscura con la falce in mano. Mi sbagliavo. La morte piano piano prende tutti, non capisco perchè debba prendere sempre prima del dovuto tutti quelli a cui tengo". Inizia così il post pubblicato da Fabio Rovazzi che dà l'ultimo saluto via social al nonno, morto per coronavirus.
"Ho fatto il possibile, l’impossibile e l’impensabile.... ma alla fine questo maledetto virus ti è venuto a bussare alla porta - scrive ancora - E fidati quando ti dico che non te lo meritavi. Con te ho passato gran parte della mia infanzia e credo che tutto quello che sono oggi per la stragande maggioranza lo devo a te". "Sei l’uomo che mi ha insegnato tutto. Mi hai insegnato che la fortuna non esiste - sottolinea l'artista che ha perso il padre a 16 anni - Mi hai insegnato che la tenacia e la forza di volontá sono alla base di tutto. Sei partito da gommista e sei volato in Argentina diventando dirigente di una delle più grosse multinazionali del mondo. Sei sempre stato il mio esempio di vita e lo sarai sempre nonostante l’assenza di quest’ultima".
"Dentro di me sapevo che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato ma... scusami non riusciró mai ad abituarmi a queste cose. Ogni volta che succede una parte di me crolla e un altra diventa più forte perchè sa che dovrà andare avanti sempre più sola - sottolinea Rovazzi - Nei hai passate tante negli ultimi anni, ti ho visto sparire a poco a poco nella nebbia e nell’ultimo periodo sono venuto a trovare solo il tuo ricordo... Tramandare i ricordi è stato fondamentale per te: penso che tu sia l’unico nonno al mondo che in ereditá mi ha lasciato terabyte di video storici di famiglia, con annesse lettere e spiegazioni di ogni situazione. Hai sempre filmato tutto, chissà da chi ho preso la passione per i video :)". "Sei sempre stato orgoglioso di me, ma non ti sei mai reso conto che quello che sono diventato è solo grazie a te. Grazie di cuore, Sei stato il miglior nonno che si possa desiderare. Fabio".