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Italiano alla riscossa, è la quarta lingua più studiata nel mondo /Video

E' l’ottava più usata su Facebook e ha un bacino potenziale d’interessati di 250 milioni di persone. Gli Stati Generali, in programma a Firenze il 21 e 22 ottobre, puntano a far diventare l'italiano protagonista della globalizzazione. Valensise: "All'Istituto Italiano di Cultura di Parigi iscrizioni in aumento da due anni"

Un'immagine dello spot realizzato per gli Stati Generali della lingua italiana
Un'immagine dello spot realizzato per gli Stati Generali della lingua italiana
14 ottobre 2014 | 17.46
LETTURA: 5 minuti

E' la quarta lingua studiata al mondo, l’ottava più usata su Facebook e ha un bacino potenziale d’interessati di 250 milioni di persone. L'importanza della lingua italiana ha spinto il ministero degli Affari Esteri e della Coooperazione Internazionale, in collaborazione con la presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, a realizzare una campagna di comunicazione per condividere con i cittadini la sua rilevanza nel mondo, e informarli sulla convocazione, per la prima volta, degli Stati Generali della lingua italiana nel mondo che si svolgeranno a Firenze il 21 e 22 ottobre.

"E' una bella idea puntare sulla lingua italiana attraverso una ricognizione che coinvolge tante istituzioni che si occupano di lingua -dice all'Adnkronos il Presidente dell'Accademia della Crusca, Claudio Marazzini- per valorizzare la lingua come risorsa per il sistema italiano, uscire da quel luogo comune secondo il quale l'unica risorsa sia abbandonarlo e ricorrere, ad esempio, all'inglese". L'italiano, dice ancora Marazzini, "è invece una preziosa risorsa, anche in un orizzonte economico. Io credo che gli Stati Generali, oltre a promuoverla, avranno anche il grande ruolo anche ridare agli italiani una coscienza del valore e della dignità della propria lingua".

"La nostra lingua sta dimostrando una grande vitalità, perché sa rinnovarsi e diffondersi -sottolinea Nicoletta Maraschio, che dell'Accademia della Crusca è Presidente Emerito- e poi sa diventare anche la lingua degli altri, lo vediamo attraverso la scuola e con il problema delle nuove minoranze". Circa però la capacità d'uso effettiva dell'italiano nel nostro paese, "purtroppo vi sono troppe diseguaglianze nelle varie parti d'Italia-osserva Maraschio- o fra le varie generazioni. Quella capacità di comprensione della lingua, di un uso consapevole di essa per ottenere determinate finalità è particolarmente carente".

Un esempio? "C'è ancora gente che ha difficoltà a comprendere gli articoli di fondo dei giornali -dice Maraschio- Non è una novità, ma in un momento in cui le lingue hanno una funzione così importante nella comunicazione è un paradosso che la nostra lingua non sia scritta e parlata in modo adeguato".

E all'estero? Secondo gli ultimi dati forniti dalla Farnesina, l’italiano passa dal quinto al quarto posto tra le lingue più studiate al mondo, con un totale di 687mila studenti stranieri, dislocati in 134 scuole italiane all’estero, 81 istituti di cultura, 176 Università e numerosi enti pubblici e privati. Gli studenti sono sempre meno discendenti degli emigrati italiani, ma sempre più cinesi, arabi e russi. A mettersi sui libri sono persone che vogliono ottenere il permesso di soggiorno, ma anche giovani e meno giovani con la passione per la nostra cultura.

In Francia, ad esempio, "l'italiano è vissuto con molta curiosità -spiega Marina Valensise, direttore dell'Istituto italiano di Cultura di Parigi- Noi qui registriamo da due anni un grosso aumento nelle iscrizioni ai corsi, che vengono impartiti da professori reclutati per concorso, e anche un aumento dei corsi di lingua applicati, che organizziamo nel campo della musica, dell'opera lirica, del teatro, del cinema della storia dell'arte e dell'archeologia e persino della cucina, che attira i più curiosi". Basta pensare , aggiunge, che "il nostro bilancio è al 70% dovuto ai corsi di lingua"

Come mai questo 'boom' di interesse per la lingua italiana in Francia? "L'Italia nonostante tutte le sue difficoltà è una grande potenza culturale -osserva Valensise- ma inconsapevole. Attira le persone che amano la cultura, il paesaggio, il bello, il gusto: Parigi è la capitale della cultura, quindi siamo in una posizione privilegiata". Inoltre, "i francesi da qualche anno hanno iniziato a perdere il loro egocentrismo ed hanno più attenzione verso gli altri paesi e l'Italia è il più vicino per tanti motivi".

Molti sono i fattori che incidono sulla 'passione' anche all'estero per la nostra lingua, e non è escluso che la figura di Papa Francesco, con il suo italiano parlato anche in occasioni ufficiali, abbia avuto il suo peso. "Il Papa ha inciso enormemente -ammette Claudio Marazzini- anche se gli italiani non se ne rendono conto. Per esempio, qualunque vaticanista del mondo se vuole 'entrare' bene in ciò che dice il Papa un po' di italiano lo deve masticare. Non solo i prelati, dunque, sono costretti a parlarlo, ma addirittura anche chi lo segue".

La campagna di comunicazione del Ministero per la lingua italiana, che si basa su uno spot tv e su iniziative di vitalizzazione del messaggio attraverso il web, mira a diffondere la consapevolezza della rilevanza della nostra lingua nel mondo e a informare sull’evento di Firenze, con l’obiettivo di indicare le possibili strategie da adottare per la diffusione della lingua.

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