"Mosca ha deciso di sostenere la gente che sta combattendo per la sua cultura, le sue tradizioni, la sua lingua e il suo futuro", ha detto il leader del Cremlino al summit del Brics
L'operazione militare della Russia in Ucraina è stata una risposta a una guerra "scatenata" dall'Occidente. Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin nel suo intervento, in collegamento video, al summit del Brics in corso a Johannesburg, in Sudafrica.
Non per la prima volta che il leader del Cremlino giustifica in questo modo l'intervento su vasta scala in Ucraina. "La Russia - ha detto - ha deciso di sostenere le persone che lottano per la loro cultura, per le loro tradizioni, per la loro lingua e per il loro futuro". "Le nostre azioni in Ucraina hanno un solo motivo: porre fine alla guerra scatenata da numerosi paesi occidentali e dai loro satelliti in Ucraina contro le persone che vivono nel Donbass", ha dichiarato Putin.
E' stato il desiderio di numerosi paesi occidentali di preservare la propria egemonia nel mondo che "ha portato alla grave crisi in Ucraina", ha aggiunto il presidente russo, affermando che "prima, con l'aiuto dei paesi occidentali, in quel paese è stato effettuato un colpo di stato incostituzionale, e poi è stata scatenata una guerra contro coloro che non erano d'accordo con quel colpo di stato". "Questa guerra brutale, una guerra di sterminio, è durata otto anni", ha sottolineato Putin.
Putin ha quindi proposto che il prossimo vertice Brics si tenga nella città russa di Kazan nell'ottobre del 2024. Il prossimo anno la Russia sarà presidente di turno del Brics con il programma di "rafforzare il multilateralismo per lo sviluppo di una sicurezza globale e giusta".
Cina e Sudafrica e la Cina, dal canto loro, hanno chiesto ancora una volta l'avvio di un dialogo costruttivo come "l'unica via d'uscita possibile" per risolvere la crisi in Ucraina. "Entrambe le parti cercheranno la riconciliazione e promuoveranno il processo di negoziazione" e sono pronte a "svolgere un ruolo costruttivo in una soluzione politica", si legge nella dichiarazione pubblicata da Pechino.
Nel testo, Cina e Sudafrica hanno sottolineato che lavoreranno per "salvaguardare congiuntamente il sistema internazionale con le Nazioni Unite al centro" e difenderanno "un ordine internazionale giusto basato sul diritto internazionale", così come "i diritti e gli interessi dei paesi in via di sviluppo e il “rispetto della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale”.
Il Sudafrica, a capo di una coalizione di paesi africani, la Cina, ma anche il Brasile, sono stati alcuni degli Stati che hanno presentato proprie proposte di pace per cercare di avviare un processo di dialogo tra Russia e Ucraina. Tuttavia, l'Ucraina, pur ringraziando tutti, ha sostenuto che qualsiasi iniziativa di pace deve includere le condizioni presentate nel piano del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, tra cui la liberazione da parte della Russia del territorio occupato e l'avvio di processi per crimini di guerra contro i responsabili dell'invasione.