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Meloni e caso Almasri, Schlein: "Premier venga in Aula"

Conte: "Disastro politico". Calenda: "Avviso di garanzia surreale"

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni
28 gennaio 2025 | 18.23
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato di aver ricevuto un avviso di garanzia per il caso Almasri, il capo della polizia giudiziaria libica espulso la scorsa settimana. L'avviso di garanzia alla premier - nonché ai ministri Piantedosi e Nordio e al sottosegretario Mantovano - piomba nel dibattito politico e scatena ovviamente una valanga di reazioni.

La maggioranza si schiera compatta attorno alla premier. Dalle opposizioni, arrivano richieste di chiarimenti a livello politico. "Le questioni giudiziarie non attengono al nostro lavoro, ma è sul piano politico che insistiamo dall’inizio chiedendo a Giorgia Meloni di non nascondersi dietro ai suoi ministri e venire lei domani in Aula per chiarire al Paese per quale motivo il governo ha scelto di riaccompagnare a casa un torturatore libico per il quale la Corte penale internazionale aveva spiccato un mandato di arresto", dice la segretaria del Pd, Elly Schlein.

"La ricetta di Meloni e soci è sempre la stessa: complottismo e vittimismo, dai treni ai migranti. Non lasciatevi distrarre: lo fanno per non parlare dei loro errori e dei problemi reali dei cittadini, dei tagli sulle buste paga, delle zero-soluzioni su carovita e crisi industriale", dice Giuseppe Conte, leader del M5S, sui social.

"Quanto al caso del criminale libico, una cosa è già certa: il Governo ha combinato un grave disastro politico, mettendo in fila menzogne e versioni diverse, senza spiegarci davvero perché hanno imbarcato a nostre spese e con tutti gli onori su un volo di Stato un criminale libico anziché consegnarlo alla Corte penale internazionale".

"Se ora Meloni ha ricevuto un avviso di garanzia su questa vicenda - che peraltro è un atto dovuto - ne risponda serenamente, se non ha nulla da nascondere: è successo anche a me sul Covid ma nessuno di voi mi ha sentito frignare contro i magistrati, fino all'archiviazione. Meloni dimostri rispetto dei ruoli e delle istituzioni: si tolga il guscio da Calimero". Conclude il leader M5S: "P.s. Meloni dice che la denuncia sarebbe partita da un politico di 'sinistra'. Ci risulta che il politico in questione abbia militato fino agli anni Novanta nello stesso partito di Meloni".

"Su Almasri il Governo italiano ha combinato un disastro, raccontando un mare di balle agli italiani. Dopodiché che un Presidente del Consiglio venga indagato per un atto che risponde evidentemente ad una 'ragione di Stato' (mai ammessa) è surreale e non accadrebbe in nessun altro paese occidentale. Si saldano così due errori e si riacutizza lo scontro tra poteri dello Stato. Non un bello spettacolo", le parole di Carlo Calenda, leader di Azione.

"La scelta di rimpatriare il criminale libico è una scelta politicamente sbagliata, compiuta da Giorgia Meloni e da questo governo. Sono stato tra i primi a definirla, in sula, una follia. Penso che sia un errore clamoroso e marchiano sotto il profilo POLITICO. Sul punto di vista giudiziario, invece, non mi esprimo. Non tocca a me giudicare e sono sinceramente garantista. Quindi non faremo a Giorgia Meloni quello che lei ha fatto a noi e alle nostre famiglie", afferma Matteo Renzi, leader di Italia Viva.

"Per noi la presidente del Consiglio è innocente come chiunque è innocente fino a sentenza passata in giudicato - aggiunge -. Noi non attacchiamo sul piano giudiziario: noi facciamo politica. E ho l’impressione che Giorgia Meloni voglia cavalcare questo avviso di garanzia - che è un atto dovuto - per alimentare il suo naturale vittimismo. La gestione della vicenda Almasri per noi non è un crimine: è peggio, è un errore".

"La premier Giorgia Meloni la smetta di fare la vittima, invocando ancora una volta nemici immaginari utili solo ad alimentare la propaganda: il governo ha violato la legge. E a lei che dice di non essere ricattabile, rispondo che e’ ricattabile dai libici! La decisione del governo di rilasciare e rimandare in Libia il criminale Almasri, noto torturatore, stupratore, anche di bambini, un assassino e trafficante di esseri umani, senza alcuna consultazione con la Corte penale internazionale e senza intraprendere le azioni necessarie per la sua consegna all’Aia, è una violazione dello Statuto di Roma e della legge nazionale", dice il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.

"In particolare - aggiunge -, la scelta del governo italiano di non rispettare gli articoli 86, 89, e 97 dello Statuto della Corte penale internazionale è inaccettabile e incomprensibile. Questi articoli obbligano l’Italia a cooperare con la Corte, a garantire la consegna degli imputati e a rispettare gli impegni presi. Non solo questa decisione è un tradimento della giustizia, ma dimostra anche la volontà di ignorare le leggi italiane, in particolare la legge 237/2012 sulla cooperazione con la Cpi, una legge che l’Italia ha ratificato e che è vincolante". "La premier Meloni ha il dovere di spiegare di spiegare agli italiani perché Almasri stupratore di bambini, assassino e torturatore è stato rilasciato per voluta omissione del governo", conclude Bonelli.

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