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Israele-Hamas, veto Usa su risoluzione Onu: da Amnesty a Msf, le reazioni

Gli Stati Uniti hanno posto il veto al testo della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza

Rafah (Afp)
Rafah (Afp)
09 dicembre 2023 | 12.47
LETTURA: 4 minuti

Si susseguono le reazioni al veto posto dagli Stati Uniti al testo della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

"Con il loro veto, gli Stati Uniti hanno mostrato uno spietato disprezzo per le sofferenze dei civili di fronte a uno sconvolgente numero di vittime, alla vasta distruzione e a una catastrofe umanitaria senza precedenti in corso nella Striscia di Gaza occupata" è l'accusa arrivata da Agnes Callamard, segretaria generale di Amnesty International.

"Gli Usa hanno brandito il veto come un’arma contro il Consiglio di sicurezza, pregiudicando ulteriormente la sua credibilità e capacità di adempiere al mandato di mantenere la pace e la sicurezza internazionale - ha denunciato - Non può esistere alcuna giustificazione per continuare a impedire un’azione concreta del Consiglio di sicurezza per fermare questo enorme bagno di sangue di civili. L’uso del veto è moralmente indifendibile. Gli Usa sono venuti meno al dovere di prevenire crimini atroci e sostenere il diritto internazionale”.

Secondo Callamard, "oltre a impedire l’adozione di un cessate il fuoco che avrebbe posto fine alla sofferenza della popolazione civile di Gaza, contribuito al ritorno a casa degli ostaggi e calmato le tensioni che si stanno moltiplicando in quella regione, gli Usa stanno continuando a trasferire al governo di Israele munizioni che contribuiscono a decimare intere famiglie”.

Durissima la reazione anche di Avril Benoit, direttore generale di Medici Senza Frontiere (Msf) negli Stati Uniti: "Mentre le bombe continuano a cadere sui civili palestinesi e a causare una distruzione diffusa, gli Stati Uniti hanno usato ancora una volta il loro potere per bloccare il tentativo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di chiedere un cessate il fuoco a Gaza. Ponendo il veto a questa risoluzione, gli Stati Uniti sono gli unici a votare contro l'umanità, diventando inoltre complici della carneficina a Gaza".

"Il veto degli Stati Uniti è in netto contrasto con i valori che professano di sostenere. Continuando a fornire copertura diplomatica alle atrocità in corso a Gaza, gli Stati Uniti lanciano due segnali chiari: il diritto umanitario internazionale può essere applicato in modo selettivo e le vite di alcune persone contano meno di altre", ha aggiunto Benoit.

"Israele sta continuando ad attaccare indiscriminatamente persone e strutture civili e a imporre un assedio che equivale a una punizione collettiva per l'intera popolazione di Gaza, costretta a sfollamenti di massa. Israele nega inoltre l'accesso a cure mediche e assistenza umanitaria, oggi più che mai vitali a Gaza. Gli Stati Uniti continuano a fornire sostegno politico e finanziario a Israele che porta avanti le sue operazioni militari senza curarsi del terribile costo per i civili. Affinché gli operatori umanitari siano in grado di rispondere agli immensi bisogni, Msf chiede un cessate il fuoco adesso", ha concluso.

Il ministro degli Esteri di Israele Eli Cohen ha ringraziato su X gli Stati Uniti per il veto. Secondo Cohen, che ha anche accusato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, di avere una "posizione di parte e schierata", "un cessate il fuoco in questo momento eviterebbe il crollo dell’organizzazione terroristica Hamas, che sta commettendo crimini di guerra e crimini contro l’umanità, e le permetterebbe di continuare a governare la Striscia di Gaza". Il ministro degli Esteri ha espresso quindi "gratitudine al nostro alleato, gli Stati Uniti, per il suo sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi e per eliminare l'organizzazione terroristica Hamas, che porterà un futuro migliore alla regione".

Hamas ha condannato con fermezza il veto degli Stati Uniti che ha bloccato la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza. La formazione palestinese, ha dichiarato in una nota Izzat al-Risheq - membro dell'ufficio politico - considera la mossa di Washington "non etica e disumana". "L'ostruzione degli Stati Uniti all'approvazione di una risoluzione per il cessate il fuoco è una partecipazione diretta con l'occupazione all'uccisione del nostro popolo e nel commettere ulteriori massacri e pulizia etnica", ha affermato al-Risheq.

"Profonda delusione" è stata espressa dalla Cina per il veto Usa alla risoluzione Onu. La risoluzione "riflette l'appello universale della comunità internazionale e rappresenta la direzione giusta per il ripristino della pace", ha affermato l'ambasciatore cinese presso l'Onu, Zhang Jun, citato dalla televisione di stato Cgtn. "La Cina sostiene pienamente ciò e si è unita alla spinta per questo progetto di risoluzione", ha aggiunto Zhang, accusando Washington di utilizzare "doppi standard" parlando di protezione delle donne, dei bambini e dei diritti umani e, in realtà, "consentendo" la continuazione del conflitto. Il diplomatico cinese ha quindi invitato Israele a porre fine alla "punizione collettiva del popolo di Gaza".

L'Iran ha messo in guardia dal rischio di un'"esplosione incontrollabile" della situazione in Medio Oriente, dopo il veto Usa. "Finché l'America sostiene i crimini del regime sionista e il prosieguo della guerra, c'è la possibilità di un'esplosione incontrollabile della situazione nella regione", ha affermato il capo della diplomazia di Teheran, Hossein Amir-Abdollahian, durante una telefonata con Guterres, secondo una nota del ministero degli Esteri iraniano.

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