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Ucraina, Russia: "Aspettiamo un segnale da Trump". Ue rinnova sanzioni contro Mosca

Dmitry Peskov: "Disponibili a contatto con Usa, ma ancora nessuna richiesta". Nuovi raid di Mosca: esplosioni a Khmelnytskyi e Ivano-Frankivsk, danni edificio a Dnipro

Una veduta di Mosca
Una veduta di Mosca
27 gennaio 2025 | 11.02
LETTURA: 5 minuti

La Russia resta pronta a contatti con gli Stati Uniti in merito alla guerra in Ucraina, ma da Washington non sono arrivate richieste corrispondenti. Lo ha affermato in un briefing Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin, riferendosi a possibili colloqui sul conflitto.

"Finora non abbiamo ricevuto alcun segnale dagli americani", ha spiegato il portavoce del Cremlino. "Pertanto, stiamo lavorando, come si suol dire, secondo il nostro programma, la disponibilità rimane. La stessa disponibilità rimane da parte americana. A quanto pare, è necessario un certo tempo".

Mosca: "Ripreso controllo località nella regione russa di Kursk"

La Russia afferma di aver ripreso il controllo della zona di Nikolayevo-Darino, piccola località conquistata dalle truppe ucraine durante l'offensiva lanciata nella regione russa del Kursk nell'agosto dello scorso anno. "Durante operazioni di offensiva - rende noto il ministero della Difesa di Mosca, come riportano i media russi - unità del gruppo Nord delle truppe hanno liberato l'insediamento di Nikolayevo-Darino".

Ue rinnova sanzioni contro Russia

I ministri degli Esteri dell'Ue hanno approvato a Bruxelles il rinnovo delle misure settoriali contenute nei quindici pacchetti di sanzioni approvati dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina nei confronti della Russia, superando il veto minacciato nei giorni scorsi dall'Ungheria. "L’Europa mantiene la parola - ha annunciato l'Alta Rappresentante Kaja Kallas via social - i ministri degli Esteri dell’Ue hanno appena deciso di estendere nuovamente le sanzioni alla Russia. Ciò continuerà a privare Mosca delle entrate per finanziare la sua guerra. La Russia deve pagare per i danni che sta causando".

Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjartò ha aggiunto, via social, che "l’Ungheria ha ricevuto le garanzie richieste riguardo alla sicurezza energetica del nostro Paese. La Commissione Europea si è impegnata a proteggere i gasdotti e gli oleodotti che portano agli Stati membri dell’Ue. Ha chiarito che l’integrità delle infrastrutture energetiche che riforniscono gli Stati membri è un importante problema di sicurezza per l’Ue nel suo complesso. Inoltre, sta cercando garanzie dall’Ucraina per garantire la fornitura di petrolio all’Unione”.

Diverse regioni colpite da droni russi

Nel frattempo continuano i raid di Mosca sull'Ucraina. Diverse regioni sono state attaccate con droni da combattimento russi durante la notte. Lo hanno riferito le autorità ucraine. "Una serie di esplosioni è stata udita sopra la Transcarpazia", ha riferito su Telegram Svitlana Onyshchuk, governatore della regione di Ivano-Frankivsk, nel sud-ovest dell'Ucraina.

La regione si trova a circa 850 chilometri dalle posizioni russe più vicine alla penisola di Crimea. Onyshchuk ha dichiarato che sono state colpite alcune infrastrutture, senza fornire dettagli. Sono stati segnalati incendi, ma non ci sono stati feriti, ha aggiunto. Il governatore di Dnipropetrovsk, Serhiy Lysak, ha riferito che sono stati danneggiati tre grattacieli nella città industriale di Dnipro, situata nel sud-est del Paese.

L'aeronautica ucraina ha riferito di danni nella regione di Kiev e a Sumy, nel nord-est del Paese. Le forze aeree hanno abbattuto 54 degli oltre 100 droni lanciati dalla Russia. Altri 39 droni non trasportavano esplosivi ed erano stati lanciati come esche. Da parte sua, il ministero della Difesa russo ha reso noto di aver intercettato 32 droni ucraini sul territorio russo, 15 dei quali sono stati registrati nella regione meridionale di Voronezh, al confine con l'Ucraina orientale.

Cinque uomini sono rimasti feriti in seguito a un attacco di artiglieria russa a Nikopol, nell'oblast di Dnipropetrovsk. Lo ha riferito il governatore Serhii Lysak, aggiungendo che l'attacco ha causato un incendio, poi domato, e un impianto industriale è stato danneggiato. L'attacco di oggi arriva poche settimane dopo che le forze russe avevano colpito il mercato centrale della città, ferendo quattro donne e due uomini.

Ministra Svezia: "Ue rafforzi Ucraina, indebolire Russia"

"Come europei dobbiamo concentrarci su tre cose: mantenere l'Ucraina forte, mantenere la Russia debole e gli Stati Uniti dentro. Durante l'incontro di oggi, sottolineerò l'importanza di limitare la Russia”. Lo afferma la ministra degli Esteri svedese Maria Malmer Stenergard entrando al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles, dove il recente danneggiamento di un cavo dati tra Lettonia e Svezia è al centro della discussione.

Per Stenergard l’azione europea deve tradursi in un aumento del sostegno a Kiev e nell’adozione del sedicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca “per inibire l’economia di guerra russa, concentrandoci sui redditi da petrolio e gas, ma anche sulla flotta ombra. Dobbiamo abbassare il tetto al prezzo del petrolio”, sottolinea. “E vorrei anche aggiungere che nessun altro Paese dell'Ue sta facendo più della Svezia per fornire informazioni sulle navi e sugli attori chiave della flotta ombra al fine di sanzionarli, e questo lavoro deve continuare”.

Le autorità svedesi hanno sequestrato una nave battente bandiera maltese, sospettata di aver danneggiato un cavo dati nel Mar Baltico nelle prime ore di ieri. Le immagini diffuse dai media svedesi mostrano danni all’ancora. La compagnia di navigazione bulgara che la annovera nella sua flotta ha dichiarato che questi sono stati causati dalle manovre dovute al forte vento e che non c'è stato alcun intento doloso. A poche ore dal verificarsi dell’incidente l'esercito lettone ha riferito che tre navi sono state avvistate nell'area in cui si sono registrati i danni.

Meloni: "Mosto petrolio può essere strumento pressione sulla Russia"

Il costo del petrolio "è un tema che chiaramente abbiamo affrontato, seppure marginalmente" nell'incontro con Mohammed bin Salman, ha spiegato la premier Giorgia Meloni durante un punto stampa ad Al-Ula.

"Sicuramente il tema del costo del petrolio, come dice il presidente Trump, può essere uno degli elementi di pressione" nei confronti di Mosca "e penso che in generale, per quello che riguarda il conflitto in Ucraina, tutto quello che può spingere la Russia a sedersi al tavolo sia interessante. Dopodiché, il prezzo del petrolio è una materia molto complessa e quindi non direi che è una proposta già concreta. Penso che siamo a livello delle interlocuzioni, ma che sia interessante affrontare tutte le interlocuzioni che possono portare a facilitare il percorso verso una pace giusta", ha aggiunto la presidente del Consiglio.

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