Raid su Rafah, almeno 27 morti. Al Cairo nuovi colloqui per arrivare ad una tregua. Telefonata Biden-Netanyahu
Diversi Stati dell'Unione Europea dovrebbero riconoscere la Palestina come Stato entro la fine di maggio. Lo ha detto l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell a margine di un incontro del World Economic Forum a Riad, in Arabia Saudita, secondo quanto riporta al-Arabiyah. Alcuni Paesi Ue, tra cui il Belgio e la Spagna, avevano già annunciato l'intenzione di riconoscere congiuntamente la Palestina come Stato, riservandosi di decidere il momento più opportuno per farlo.
E' ''Hamas l'unico ostacolo a un accordo con Israele sul cessate il fuoco'' nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken intervenendo al World Economic Forum in corso a Riad e rivolgendo un messaggio a Hamas, al quale ha chiesto di ''decidere presto'' sulla proposta di accordo. La regione si trova ad affrontare ''probabilmente la peggiore crisi in Medio Oriente dal 1948'', sottolinea Blinken, ribadendo che gli Stati Uniti stanno ''cercando di porre fine al conflitto a Gaza e di garantire che non ci sia una escalation''.
Secondo Blinken ''Hamas ha davanti a sé una proposta straordinariamente generosa da parte di Israele. E in questo momento l'unica cosa che si frappone tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco è Hamas. Devono decidere e devono decidere in fretta. E spero che prenderanno la decisione giusta''.
Gli Stati Uniti restano contrari a un'operazione militare israeliana a Rafah fino a quando non verrà presentato un piano credibile per la protezione dei civili palestinesi sfollati nel sud della Striscia di Gaza, ha poi ribadito Blinken, secondo il quale la normalizzazione dei rapporti degli Stati della regione con Tel Aviv e la creazione di due Stati per due popoli sarebbe ''lo scacco maggiore sia per l'Iran, sia per Hamas''. Blinken ha aggiunto che ''sia Hamas che l'Iran si sono opposti alla soluzione dei due Stati. Quindi raggiungere questo obiettivo sarebbe un profondo ammonimento a tutto ciò che hanno sostenuto e distrutto per molti anni''
Una delegazione di Hamas composta da tre esponenti del gruppo è intanto a Il Cairo in Egitto per nuovi colloqui su una tregua con Israele. Sul tavolo l'ultima proposta per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia dal 7 ottobre in cambio del rilascio di palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
La proposta "è ancora in fase di studio'', ha dichiarato un rappresentante del politburo di Hamas, Izzat al-Risheq, al quotidiano israeliano Haaretz. Al momento, ha quindi precisato, Hamas non ha preso ancora alcuna posizione rispetto alla bozza di accordo. In precedenza si era parlato di un'apertura da parte del gruppo terroristico palestinese che non avrebbe avuto “alcun problema di rilievo” con l'ultima proposta di Israele ed Egitto.
Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, si è detto "fiducioso" riguardo la nuova proposta di tregua a Gaza. "La proposta ha tenuto conto delle posizioni di entrambe le parti e ha cercato di ottenere moderazione", ha dichiarato Shoukry.
La nuova proposta prevede il rilascio di venti ostaggi dalla Striscia di Gaza in cambio di un cessate il fuoco di tre settimane. Lo scrive il Wall Street Journal, sottolineando che l'obiettivo della proposta è anche quello di rinviare l'eventuale offensiva a Rafah. La proposta è stata concordata con Israele, scrive i Wsj, e prevede un'iniziale pausa dei combattimenti che sarebbe poi estesa dai mediatori. Non è chiaro, affermano i funzionari egiziani, se questa pausa porterà alla fine della guerra.
Sarebbero almeno 27 i palestinesi morti nelle ultime ore in operazioni militari israeliane a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha denunciato il ministero della Sanità di Gaza, che nel 2007 finì in mano a Hamas. Secondo le denunce riportate dall'agenzia Dpa, 20 persone sono state uccise in "attacchi" che nella notte hanno preso di mira diversi palazzi e stamani in un bombardamento sarebbero morte altre sette persone, tutte della stessa famiglia.
Si tratta di notizie che al momento non possono essere verificate in modo indipendente. Un portavoce militare israeliano ha detto di non poter fare commenti in assenza delle coordinate esatte dei luoghi interessati.
Le Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno rivendicato la responsabilità di un attacco dal sud del Libano in direzione di una postazione militare nel nord di Israele. Il gruppo, riporta al-Jazeera citando informazioni diffuse via Telegram, ha affermato di aver preso di mira una base con una "raffica di missili".
Le forze israeliane (Idf) avevano segnalato in precedenza il lancio di una ventina di razzi dal Libano, la maggior parte dei quali sono stati intercettati, come hanno riportato i media israeliani.
Nel corso della conversazione telefonica tra Biden e Netanyahu, i due leader "hanno discusso di Rafah" e il presidente Usa "ha ribadito la sua chiara posizione", come riferisce la Casa Bianca in una nota. Biden, inoltre, ha riaffermato "il suo fermo impegno per la sicurezza di Israele dopo il successo della difesa contro l'attacco senza precedenti dell'Iran con missili e droni all'inizio del mese. Ha inoltre fatto il punto sui colloqui in corso per garantire il rilascio degli ostaggi e l'immediato cessate il fuoco a Gaza".
Il presidente degli Stati Uniti "ha fatto riferimento alla sua dichiarazione, insieme ad altri 17 leader mondiali, in cui chiedeva ad Hamas di rilasciare senza indugio i propri cittadini per garantire il cessate il fuoco e i soccorsi alla popolazione di Gaza. Il Presidente e il Primo Ministro hanno anche discusso dell'aumento dell'assistenza umanitaria a Gaza, anche attraverso i preparativi per l'apertura di nuovi valichi settentrionali a partire da questa settimana. Il Presidente ha sottolineato la necessità che questi progressi siano sostenuti e rafforzati in pieno coordinamento con le organizzazioni umanitarie".
Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Arabia Saudita, prima tappa del tour in Medio Oriente per cercare di ottenere un cessate il fuoco a Gaza e migliorare la crisi umanitaria nell’enclave assediata.A Riad, Blinken dovrebbe incontrare gli alti leader sauditi e tenere un incontro più ampio con le controparti di cinque stati arabi – Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Giordania – per discutere sulla governance della Striscia di Gaza dopo la guerra, secondo un alto funzionario del Dipartimento di Stato.Blinken andrà poi in Israele e Giordania , ha annunciato il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.