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Diritto immediato all'avvocato, Ue apre procedura d'infrazione per l'Italia

La Commissione ha inviato una lettere di messa in mora per non aver recepito correttamente la direttiva relativa al diritto di avvalersi di un difensore e di comunicare al momento dell'arresto

Diritto immediato all'avvocato, Ue apre procedura d'infrazione per l'Italia
14 luglio 2023 | 13.56
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La Commissione europea ha avviato procedure di infrazione inviando lettere di messa in mora all'Italia (insieme all'Austria e alla Svezia e pareri motivati al Belgio, all'Ungheria e all'Estonia), per non aver recepito correttamente la direttiva relativa al diritto di avvalersi di un difensore e di comunicare al momento dell'arresto.

La direttiva mira a garantire l'accesso a un difensore fin dalle prime fasi del procedimento per indagati e imputati in procedimenti penali, nonché per le persone soggette a un mandato d'arresto europeo (Mae), in modo che chi è privato ​​della libertà possa informare e comunicare con terzi, come il datore di lavoro o i familiari, nonché le autorità consolari.

La Commissione ritiene che alcune misure nazionali notificate dai sei Stati non soddisfino i requisiti della direttiva, tra cui l'effettiva partecipazione di un difensore durante l'interrogatorio (Belgio e Italia), eventuali deroghe al diritto di accesso a un difensore basate su lontananza geografica o esigenze investigative (Belgio, Ungheria, Italia, Austria), disposizioni per informare un terzo in caso di privazione della libertà personale (Italia) e deroghe a tale diritto (Estonia e Svezia), norme per informare il titolare della responsabilità genitoriale o altro adulto appropriato quando i minori sono privati ​​della libertà (Italia e Austria), rinuncia al diritto di avvalersi di un difensore (Ungheria, Austria, Svezia) e norme applicabili nei procedimenti di Mae (Estonia).

Belgio, Ungheria, Italia, Estonia, Austria e Svezia hanno ora due mesi per adottare le misure necessarie per affrontare le carenze individuate dalla Commissione. Qualora l'Italia, l'Austria o la Svezia non forniscano una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di far avanzare la procedura d'infrazione e inviare un parere motivato. La Commissione ha inviato lettere di costituzione in mora a Belgio, Estonia e Ungheria nel settembre 2021 e nel novembre 2021. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione può deferire Belgio, Estonia e Ungheria alla Corte di Giustizia dell'Ue.

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