Il vicepresidente: "Importante la messa a punto di piani di monitoraggio che siano in grado di valutare la ricaduta delle azioni previste"
"Made in Inail vuole essere un appuntamento periodico e non uno spot. L’Inail vuol dare il via a una manifestazione di punta sui temi dell’innovazione, ricerca e sicurezza sul lavoro”, come riportato anche nel logo dell’iniziativa, che, mi auguro, diventi al più presto familiare tra gli addetti ai lavori". A dirlo Paolo Lazzara vicepresidente Inail. "Forse - spiega - non è superfluo sottolineare, preliminarmente, che l’attività di ricerca dell’Inail, che riguarda sia l’ambito di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro che l’ambito protesico-riabilitativo, ha assunto un ruolo davvero importante nelle strategie dell’Ente, affiancando, con pari dignità, le tradizionali attività di prevenzione, di gestione assicurativa degli infortuni e delle malattie professionali e l’attività sanitaria. Anzi, possiamo dire che, da quel non troppo lontano 2010, quando l’Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (Ispesl) venne incorporato all’Inail, la missione ricerca è via via cresciuta divenendo uno dei pilastri fondamentali del sistema integrato di tutela che rappresenta il core della mission dell’Inail".
"L’attività di ricerca in ambito protesico e riabilitativo - ricorda - è realizzata dal Centro protesi di Vigorso di Budrio e dal Centro di riabilitazione motoria di Volterra, in collaborazione con istituti di eccellenza nel settore. Attività finalizzata principalmente alla produzione e alla sperimentazione di protesi, ortesi, ausili e nuovi dispositivi a tecnologia avanzata, e allo sviluppo e alla sperimentazione di tecnologie e metodiche innovative per la riabilitazione neuro-motoria". "L’attività di ricerca in ambito di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro - sottolinea Paolo Lazzara - è invece finalizzata allo studio, alla sperimentazione nel settore, anche in collaborazione con enti terzi, nazionali e internazionali; è realizzata dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila), a vocazione medico-sanitaria, e dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit), a vocazione ingegneristica e tecnologica. La ricerca è orientata, sin dagli esordi, a creare un forte legame con i migliori partner della comunità scientifica, funzionali all’ottimizzazione dei processi di trasferimento tecnologico rispetto al sistema prevenzionale aziendale e pubblico, attraverso la costruzione di reti di eccellenza per un confronto e scambio di expertise nei settori della salute e sicurezza sul lavoro e protesico-riabilitativo, in stretto rapporto con il mondo produttivo".
"Tali collaborazioni/partenariati - fa notare - possono prevedere un finanziamento da parte dell'Istituto, sia attraverso accordi quadro o bandi pubblici. Per l'attivazione di collaborazioni onerose, sul versante esterno, l'Istituto privilegia la realizzazione di partenariati in risposta a un bando competitivo per l'affidamento di ricerche in collaborazione, cosiddetto bando Bric, nato nel 2015 per selezionare, attraverso una procedura valutativa regolata da apposito bando e soggetta a trasparenti percorsi di pubblicizzazione, collaborazioni a titolo oneroso". "I destinatari istituzionali - spiega - ammessi a presentare le proposte progettuali di collaborazione sono gli Enti di ricerca pubblici, gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) e le Università e/o Dipartimenti universitari. Il bando Bric 2022 ha previsto un finanziamento di 11.695.000,00 di euro".
Il vicepresidente Inail ricorda poi che "nell’ambito della Terza missione e cioè l’insieme delle attività di trasferimento scientifico, tecnologico e culturale e di trasformazione produttiva della conoscenza originale prodotta dagli Enti di ricerca, attraverso processi di interazione diretta di questi ultimi con la società civile e il tessuto imprenditoriale - continua - l'Inail procede alla valorizzazione dei risultati delle attività della ricerca sviluppata. Attraverso una vasta gamma di strumenti di trasferimento delle tecnologie e del know how generato e utilizzando in modo integrato le strutture dell’Istituto in ragione delle loro competenze (prevenzionali, comunicative, di assistenza legale, per l’acquisizione di beni e servizi, etc.), viene compiuto ogni sforzo possibile affinché i risultati ottenuti possano diventare risorsa per la comunità scientifica, chiamata a proseguire il percorso di innovazione e scoperta, e possano essere di ausilio alle imprese e al mondo produttivo".
"Per questa ragione - rimarca - l’Istituto presta particolare attenzione all’individuazione delle più efficaci modalità di diffusione e trasferimento delle conoscenze e dei risultati della ricerca, anche in funzione del contenuto da trasferire, dei segmenti di target da raggiungere, delle opportunità interne di sviluppare iniziative o di quelle offerte dalla partecipazione alla rete di partnership attivate".
"Punto cruciale dell’attività di ricerca di Inail - ribadisce il vicepresidente Inail - è la messa a punto di piani di monitoraggio che siano in grado di valutare la ricaduta delle azioni previste, definendo procedure più o meno standardizzate per la verifica dell’efficacia degli interventi, con particolare riferimento a ciò che avviene nel mondo produttivo. Per ciascun progetto esecutivo dovranno essere, quindi, individuati appositi indicatori che consentano il monitoraggio degli stati di avanzamento del Piano. Sulla base delle specifiche attività di laboratori e sezioni, saranno quindi definiti i prodotti propri dei settori di riferimento o dei destinatari dei risultati e ne verrà indicata la modalità e tempistica di rilascio sulla base degli obiettivi da raggiungere".