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Comunicato stampa

Vaccinazioni, Emilia-Romagna ai primi posti in Italia per numero di dosi somministrate contro influenza e Covid

Vaccinazioni, Emilia-Romagna ai primi posti in Italia per numero di dosi somministrate contro influenza e Covid
25 ottobre 2023 | 14.19
LETTURA: 8 minuti

Al lavoro per aumentare i livelli di copertura per pneumococco ed herpes zoster

Le sfide future: semplificazione dell’offerta, prossimità, aumento della consapevolezza dell’importanza della vaccinazione attraverso formazione del personale sanitario e informazione al cittadino e alle associazioni dei pazienti.

•I progetti dei Servizi di igiene pubblica: costituzione di reti tra specialisti, uso di cartelle cliniche condivise, attività di formazione degli operatori sanitari.

•Collaborazione FIMMG e Regione Emilia-Romagna per mettere in campo campagne attive nei PDTA delle patologie croniche.

•Farmacisti, costante aumento del loro coinvolgimento: passati dal 13% del totale nel 2019 al 19% nel 2021 (durante la pandemia di Covid-19) e al 25% nel 2022 (nella fase post-Covid-19).

25 ottobre 2023. Nel 2022 in Emilia-Romagna sono state somministrate circa 1.970.000 dosi di vaccino di queste 970.000 erano contro l’influenza. Il dato consolidato del 2022 vede le coperture antinfluenzali (stagione 2022/2023) pari al 62,3% che pone la Regione Emilia-Romagna, tra le grandi regioni, al 1° posto a livello nazionale. La copertura vaccinale per la vaccinazione anti Covid-19, con ciclo primario, è pari al 94,7%, ben oltre al target stabilito a suo tempo dal Ministero e dalla Struttura commissariale: in totale sono state vaccinate ad oggi circa 3.900.000 persone con ciclo primario e circa 3.000.000 con richiamo effettuato. Sebbene le coperture vaccinali siano tra le migliori a livello nazionale, si è ancora lontani dal target previsto dal PNPV 2023-2025 del 75% della coorte di nascita dei 65enni per influenza e pneumococco e del 50% per herpes zoster sempre per la stessa coorte. Dal punto di vista delle vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge n. 119/2017 al 24esimo mese di vita, la Regione ha confermato il superamento del 95% di copertura previsto dal target nazionale e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

I prossimi passi di Regione Emilia-Romagna: su fronte delle coperture, si sta muovendo soprattutto su due criticità - bassa efficacia nell’informazione e nella comunicazione da parte degli operatori sanitari - e per aumentare i livelli di copertura per pneumococco ed herpes zoster; sta incrementando momenti informativi con le associazioni dei pazienti e, attraverso il Piano Regionale della Prevenzione 2020-2025, è previsto l’aumento delle attività formative per medici ospedalieri e operatori sanitari (ostetriche e medici convenzionati quali medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali). L’attuale sfida è quella di implementare la prossimità dell’offerta vaccinale (Case della comunità hub) soprattutto per alcuni pazienti cronici.

Di questo si è parlato all’evento organizzato da Motore Sanità e patrocinato da FIMMG Regione Emilia-Romagna, dal titolo: “Percorso vaccinale per i malati cronici. Piano nazionale prevenzione vaccinale e sue applicazioni regionali nell’ambito della vaccinazione dell’adulto - Emilia-Romagna. Up to date sui risultati raggiunti”.

<<Storicamente la regione Emilia-Romagna – ha spiegato Christian Cintori, Dirigente responsabile Area programmi vaccinali presso Regione Emilia Romagna - si pone come una regione di riferimento in ambito vaccinale, ad esempio è stata la prima ad introdurre il meningococco tetravalente coniugato nel calendario vaccinale pediatrico in sostituzione del monovalente contro il gruppo C o a definire indicazioni specifiche per l’utilizzo mirato del vaccino contro l’herpes zoster. Inoltre la nostra Regione prevede il modello organizzativo dei Servizi di pediatria di comunità relativamente all’offerta vaccinale dedicata ai bambini. Da anni è iniziato il percorso di coinvolgimento dei medici ospedalieri e territoriali convenzionati sull’offerta vaccinale a soggetti appartenenti a categorie di rischio con protocolli specifici che coinvolgono oltre i Servizi vaccinali anche le Unità operative complesse ospedaliere. La definizione di protocolli con le strutture ospedaliere è tutt’oggi in fase di implementazione. In questo momento storico la sfida dell’offerta vaccinale alla popolazione è la prossimità aumentando i punti di erogazione della prestazione attraverso i medici di medicina generale, le farmacie convenzionate aderenti, e le Case delle Comunità>>.

Nicola Magrini, Direttore Unità Operativa Qualità e Governo Clinico dell’AUSL Bologna ha portato un messaggio positivo e di attenzione ad un ambito che ha avuto importanti sviluppi e molto positivi con l’introduzione di alcuni nuovi vaccini altamente efficaci. <<L’implicazione organizzativa è importante e anche per quanto riguarda i costi, quindi credo la vaccinazione debba riassumere un aspetto prioritario anche nella programmazione sanitaria e nell’accesso ai cittadini a vaccini via via più efficaci che rappresentano una importante novità forse non sufficientemente conosciuta da tutti>>.

Rilevante anche l’intervento dei rappresentanti istituzionali. Cosi Ilenia Malavasi, Camera Dei Deputati: <<In questo momento credo che ci sia molta attenzione sulla importanza della sanità pubblica e anche della medicina del territorio, proprio perché le risorse del PNRR spingono in questa direzione, questo può permetterci anche di rilanciare questo rapporto con i cittadini anche per sviluppare una piena consapevolezza della importanza della salute, del diritto alla salute ma anche della centralità del territorio nel rilanciare la sanità pubblica>>.

Sulla farmacovigilanza la Regione Emilia-Romagna ha in questi anni promosso la nascita di una rete di farmacie sentinella formate sul tema della farmacovigilanza, che possono sensibilizzare la comunità sull’importanza della segnalazione di sospette reazioni avverse a farmaci e a vaccini. <<In questo contesto – è intervenuta Ester Sapigni, Responsabile Centro Farmacovigilanza Regione Emilia Romagna - il farmacista contribuisce a rafforzare il rapporto tra cittadino e sistema sanitario, concentrandosi sulla sicurezza delle cure e può rilevare prontamente sospette reazioni avverse, anche quelle meno gravi. Sebbene i medici rappresentino la categoria professionale più coinvolta nelle segnalazioni, con il 39% del totale nel 2022, è evidente un costante aumento del coinvolgimento dei farmacisti, passati dal 13% del totale nel 2019 (prima dell'era Covid-19) al 19% nel 2021 (durante la pandemia di Covid-19) e infine al 25% nel 2022 (nella fase post-Covid-19). Infine, è fondamentale che nell’ambito della farmacovigilanza, e in particolare della vaccino-vigilanza, sia sostenuta da parte del segnalatore un’accurata raccolta dei dati per sesso e genere per dotare i sistemi preposti di una migliore lente di analisi nell’ottica di genere a supporto della comprensione della distribuzione del rischio di malattia e della misura in cui il sesso e il genere possono influenzare gli esiti, nonché a sostegno della personalizzazione dei percorsi di prevenzione>>.

Valentina Solfrini, Responsabile HTA e Sviluppo Innovazione Staff DG AOU Modena e Coordinatore politiche del farmaco AUSL Modena, ha aggiunto: <<La Regione Emilia-Romagna nel 2023 ha assegnato alle aziende sanitarie alcuni forti obiettivi sulla realizzazione di reti multiprofessionali ospedale-territorio sui singoli temi di cronicità delle patologie, per promuovere appropriatezza sul tema della prevenzione e della diagnostica e quindi assicurare che tutto il percorso sia sostenibile e utile>>.

Collaborazione con la Regione Emilia-Romagna per mettere in campo campagne attive all’interno dei PDTA delle patologie croniche e sfruttare al massimo il rapporto di fiducia per raggiungere la popolazione fragile. Questi i due messaggi chiave portati all’attenzione di Daniele Morini, Segretario generale regionale FIMMG Emilia-Romagna.

<<Come FIMMG stiamo lavorando con l’Assessorato per la sanità e la Regione Emilia-Romagna per mettere nelle possibilità i medici di medicina generale di inserire all’interno dei PDTA per le patologie croniche delle campagne pro attive vaccinali, che arrivino in particolare modo alla popolazione fragile (diabetici, ipertesi, scompensati, affetti da BPCO) per offrire le vaccinazioni, soprattutto anche le vaccinazioni destagionalizzate, come l’anti-pneumococcica, l’antitetano, l’anti-herpes zoster. La medicina generale se da una parte è già in grado di fare questo, ha però bisogno di alcuni strumenti, come le liste vaccinali e la fornitura dei vaccini che permetta di fare una programmazione. Inoltre, il rapporto fiduciario che abbiamo con i nostri assistiti, in particolare modo gli assistiti fragili, ci permette di essere molto incisivi con questa popolazione: recuperare gli assistiti fragili che non sono arrivati a completare un percorso vaccinale di un certo tipo è un lavoro che i medici di medicina generale possono fare molto bene e in maniera attiva, raggiungendoli singolarmente grazie proprio al rapporto di fiducia che esiste tra noi e loro>>.

La ricerca di modi per raggiungere le persone, in particolare quelle più fragili, passa attraverso la costruzione di reti che mettono in relazione specialisti, medici di medicina generale e medici dei Centri vaccinali dei Servizi di igiene pubblica e la formazione degli operatori sanitari sui temi della vaccinazione.

<<Le reti si sono dimostrate particolarmente efficaci proprio per raggiungere sia con un invito passivo alla vaccinazione la persona con patologia cronica, sia ricercando modalità in cui l’intervento vaccinale sia condiviso tra gli specialisti – ha spiegato Emanuela Bedeschi, Direttore Struttura Complessa Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ausl di Reggio Emilia -. Nella nostra azienda abbiamo anche sperimentato strumenti per fare in modo che questo rapporto diventi più semplificato e più agile attraverso l’utilizzo di cartelle cliniche condivise tra i clinici e gli operatori dei servizi vaccinali e, soprattutto per i pazienti che devono iniziare terapie particolari o hanno particolari necessità, attraverso chiamata diretta con un programma di appuntamenti già definito in modo da riuscire a raggiungerli nei tempi necessarie e più adeguati>>.

<<Stiamo riuscendo, finalmente, ad organizzare una rete tra gli specialisti e i medici di medicina generale e il servizio dei medici vaccinatori, così da rendere la vaccinazione una buona pratica nel percorso di cura e di presa in carico del malato cronico>> ha rimarcato Alessandra Fantuzzi, Servizio di Igiene Pubblica dell'AUSL di Modena. <<Ma sul tema della vaccinazione, sempre molto caldo, è necessario lavorare, prima di tutto, sulla formazione degli operatori, non solo i medici specialisti di igiene devono essere preparati sulle vaccinazioni, ma tutti i medici, compresi i medici di medicina generale e i pediatri, gli specialisti di tutte le branche e soprattutto quelli che si occupano dei malati più fragili, e poi gli assistenti sanitari e gli infermieri. Infine, è necessario raggiungere tutti i malati fragili anche nelle zone del territorio della nostra regione e delle nostre aziende, che abitano in alta montagna e in pianura>>.

Sulla creazione di percorsi dedicati per raggiungere più agevolmente i malati cronici ed invitarli alla vaccinazione è intervenuto Paolo Pandolfi, Direttore Dipartimento Sanità Pubblica dell’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna. <<Parliamo soprattutto di pazienti diabetici, reumatologici, oncologici, cardiopatici o broncopneumopatici. Per loro stiamo lavorando per istituire alcuni ambulatori vaccinali all’interno degli ospedali e per creare momenti di incontro anche in luoghi prossimi alla loro casa, con l’aiuto delle farmacie e dei medici di famiglia e di mezzi mobili. E’ evidente dunque che è importante raggiungere i pazienti cronici per invitarli alla vaccinazione. Basti pensare che la copertura anti-herpes zoster nei pazienti reumatologici è sotto il 10%. Ecco l’importanza di una sanità di prossimità>>.

Si ringraziano Pfizer e Project Way per il contributo incondizionato.

Ufficio stampa Motore Sanità

Laura Avalle - 320 098 1950

Liliana Carbone - 347 264 2114

comunicazione@motoresanita.it

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