22 aprile 2024. Il Tevere come elemento identitario di Roma, della sua storia passata, presente e futura, l’11 maggio 2024 diventa protagonista di Piazza Tevere a Filo d’Acqua, giornata di talk e proiezioni sui muraglioni di Piazza Tevere - in corrispondenza del murales di Kentridge - per ripensare, attraverso l’arte, le forme dell’acqua e le sue risorse, dando la parola ad artisti, istituzioni, operatori del settore, per immaginare nuovi scenari di una capitale sostenibile, inclusiva e “a filo d’acqua”. Un’occasione che unisce creatività e ambiente per riflettere sulla natura del fiume stesso, come un’infrastruttura che serpeggia, attraversa e divide la città in due, creando una rete di collegamento a più livelli: ambientale, geografico, amministrativo, sociale.
È proprio dall’acqua, infatti, che nasce Piazza Tevere a Filo d’Acqua evento che, insieme agli interventi di Flaminia Bonifaci (architetto), Andrea Conti (Andreco), Raffaella Bullo (Università Politecnica delle Marche), Giorgio De Finis (RIF- Museo delle Periferie), Claudia Pecoraro (museologa e curatrice), Saverio Teruzzi (Cittàdellarte - Fondazione Pistoletto), Adriano Labucci (Assessore alla Transizione Ecologica, I Municipio Comune di Roma), Pietro Gaglianò, (critico d’arte), Sabrina Vedovotto (curatrice), Nicolas Martino (critico d’arte) e Giulia Ghia Assessore alla Cultura del Municipio I, ospita in anteprima la proiezione Tevere Expo di Iginio De Luca.
Opera visuale nata dall’omonimo progetto fotografico dell’artista, e proiettata al crepuscolo lungo gli argini, Tevere Expo racconta le condizioni di degrado ambientale in cui versa l'antico Albula per recuperare e restituire alla cittadinanza l'anima inconscia del fiume e - con esso - la nostra. Le immagini del Tevere affisse nel contesto urbano, esondano metaforicamente in strada, salgono nello spazio pubblico come forma di denuncia poetica, facendo da specchio etico, pretesto simbolico ed estetico a valenza universale. Coscienza, epifania di cambiamento ed evoluzione continua: il tempo scorre come l’acqua del fiume capitolino e con esso emerge forte e netta l’urgenza di riqualificare la zona e parallelamente una città intera.
L’opera visuale sintetizza così creativamente l’omonimo progetto dell’artista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma, risultato tra i vincitori dell’avviso pubblico “Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere”, promosso dalla Direzione Generale per la Promozione del Si-stema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
La proiezione di Tevere Expo alle 20.30, è preceduta, alle 18.00, da due talk sul tema dell’acqua: il primo sulla sua centralità ambientale nella transizione ecologica e sulla sua interpretazione da parte dell’arte, il secondo sui contenuti estetici e critici dell’opera di Iginio De Luca.
Promotrici dell’iniziativa sono Fontana più Stella di Flamina Bonifaci e l’associazione Tevereterno, attiva sul territorio dal 2004, impegnata nel promuovere lo spazio tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini come una piazza dedicata all’arte contemporanea e luogo pubblico aperto alla cittadinanza.“È possibile immaginare e realizzare una piazza sul Tevere, una piazza a filo d’acqua?” spiegano gli ideatori di Piazza Tevere a Filo d’Acqua. “Siamo convinti di sì: l’abbiamo sperimentato con le pan-chine di Michelangelo Pistoletto nel progetto Terzo Paradiso a Piazza Tevere realizzato nell’ottobre 2023. Il progetto Piazza Tevere a Filo d’Acqua, s’inserisce in questa prospettiva, con la proiezione del video di Iginio De Luca e gli incontri di riflessione previsti sugli aspetti ambientali ecologici e critici, vuole dimostrare, ancora una volta, che una piazza sull’acqua è un obiettivo perseguibile”.
Presieduta da Rosario Pavia, Tevereterno ha realizzato, nel corso degli anni, una pluralità di iniziative artistiche riscattando l’inerzia anonima dei muraglioni tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, prima con le grandi lupe di Kristin Jones e più recentemente con le figure di Triumphs and Laments di William Kentridge. Tali installazioni hanno rivelato le potenzialità del luogo, la sua vocazione a divenire uno spazio per l’arte contemporanea, una vera piazza per animare e valorizzare il fiume, sostenendone la trasformazione in parco fluviale. Non un parco tra i tanti, ma parco centrale della città.
Insieme a Tevereterno, a promuovere la proiezione di Tevere Expo di Iginio De Luca, è l’imprenditrice e architetta Flaminia Bonifaci con il suo Fontana più Stella: spazio e residenza che, attraverso l’arte e l’ospitalità, fa incontrare gli interventi artistici con la vocazione di condividere la scena culturale della città contribuendo a creare un senso di appartenenza, immaginando nuovi modi di stare nei territori ed agire la scena urbana.
Nato a Formia (LT) il 21 agosto 1966, diplomato in Pittura nel 1989 all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove attualmente insegna nel corso di Decorazione, Iginio De Luca è un artista poliedrico; è un musici-sta, un artista visivo, fa video, installazioni, performance. Negli ultimi anni la sua poetica si è concentrata soprattutto sulla produzione di video, di immagini fotografiche, ma anche di quelli che lui definisce blitz. Considerandoli a cavallo tra arte urbana e performance, l’artista compie azioni a volte sorvolando con aerei, altre proiettando immagini o scritte su edifici in rapidi raid notturni, altre ancora arrivando in luoghi con elementi di forte disturbo e impatto visivo, come cartelloni finto-elettorali. Ibridando etica ed estetica, tecno-logia e azioni comportamentali, De Luca reclama l’interazione con l’ambiente e il pubblico, denunciando, tra ironia e impegno, la crisi di valori di questo nostro tempo. Dal 2018 i blitz si evolvono in azioni meno politi-che e più poetiche. L’utilizzo di molteplici e differenti registri linguistici ha da sempre caratterizzato la sua progettualità e conseguentemente le scelte metodologiche ed operative, lasciando intendere che il denominatore comune è nella necessità di scardinare le certezze, di rompere i codici della formalizzazione espressiva, per tendere un tranello alla realtà, sorprendendola alle spalle. Decodificare la trama della ragnatela che l’artista tesse, costruendo funambolici equilibri tra segni di natura diversa, è il compito del pubblico, chiamato a una partecipazione attiva da un’interrogazione che non può essere elusa.
Piazza Tevere a Filo d’Acqua è realizzata con il patrocinio del Municipio Roma I e con il supporto di Fontana più Stella, Tevereterno, Museo delle Periferie, Fondazione Pistoletto Cittadellarte Biella, Tevere Day, Ac-cademia di Belle Arti di Frosinone.
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