Milano, 28 Novembre 2023. Anche alla luce di quanto successo nel 2023, il problema cybersicurezza in Italia non si può ignorare ulteriormente. Un quadro generale internazionale sempre più preoccupante impone infatti la necessità di puntare su informazione e formazione all’uso del digitale. La popolazione va dunque resa consapevole di quali sono gli attacchi hacker più frequenti e come agire, se possibile, per evitarli.
A tal proposito, il governo italiano è al lavoro per potenziare la crescita digitale e la cybersecurity. 623 milioni di euro, attinti ai fondi del Pnrr, andranno a rafforzare la sicurezza informatica, mentre poco più di un miliardo di euro è stato investito nel 2022 per prodotti e servizi nel settore. Nel nostro Paese vanno sempre più per la maggiore anche alcuni provvedimenti strategici, come l’utilizzo sempre più diffuso di VPN Italia.
Stando ai dati raccolti nel 2023 dal rapporto Clusit, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica, i casi di attacchi hacker sono aumentati notevolmente dal 2018 al 2022. Una tendenza che sembra confermarsi anche nell’anno in corso: nel primo semestre del 2023 si sono verificati quattro episodi che hanno avuto una certa risonanza a livello mediatico. Tutte e quattro le offensive hanno interessato portali nell’orbita del governo.
A marzo i siti ufficiali della Camera, dei Ministeri di Difesa, Esteri e Trasporti e dell’esecutivo sono stati bersaglio di un attacco del tipo DDoS. Gli hacker hanno dunque inondato di richieste di collegamento fasulle gli indirizzi IP dei server in questione. Il loro obiettivo era quello di sovraccaricare tali pagine fino a mandarle fuori uso. Un attacco analogo ha colpito anche il Ministero del Made in Italy qualche mese più tardi, a maggio.
Ad agosto, invece, il Ministero della Giustizia è stato oggetto di un pericoloso attacco di tipo ransomware. Attraverso un software malevolo, i pirati informatici hanno bloccato l’accesso al sito richiedendo un riscatto al governo, affinché ottenesse nuovamente l’accesso ai dati.
Secondo i numeri messi insieme dal Clusit, gli utenti italiani hanno denunciato 188 attacchi hacker nell’anno solare 2022. Un numero che segna un aumento addirittura del 169% rispetto all’anno precedente. Bisogna poi notare che, nell’83% degli hackeraggi riusciti, le conseguenze per i sistemi informatici tricolori sono state drammatiche.
Nel 2022, il settore prediletto dai malintenzionati della rete si è rivelato ancora una volta quello governativo. Addirittura il 20% degli hackeraggi totali ha messo nel mirino siti dei Ministeri o sistemi in capo all’esecutivo.
Rimanendo sugli assalti cibernetici in Italia, la medaglia d’argento va al settore manifatturiero. Qui si concentrano il 19% degli hackeraggi globali che hanno interessato il nostro Paese. Seguono a ruota le organizzazioni (16%), l’edilizia (11%) e, in misura minore, le ICT e i settori energetico e finanziario.
Ci sono alcune accortezze da tenere a mente per non cadere nella rete dei malintenzionati. A cominciare dall’uso di servizi VPN, che difendono la nostra rete domestica da connessioni indesiderate. Anche scegliere con cura le proprie password, modificandole saltuariamente, è importante per impedire l’accesso ai nostri dati.
È bene avere sempre installati gli antivirus sui propri sistemi operativi e mantenerli sempre aggiornati. Un ultimo consiglio consiste nell’effettuare frequenti backup dei dati, soprattutto quelli più sensibili, in modo da non essere ricattabili nel caso di furto di informazioni.
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