Avv. Ruggiero: “Il divorzio breve ha finito con il favorire nuovi amori”. Sempre più relazioni nascono online su app come PhaseApp, che punta a connettere mente e anima
Roma, 8 aprile 2024 - In Italia si torna a celebrare l’amore e a scegliere il matrimonio. A fare da traino al settore, però, sono le seconde nozze o oltre, con un incremento del 22,7%, molto più numerose delle prime nozze, in aumento di “appena” il 4,8%. Sempre più persone trovano “l’altra metà della mela” oltre i 40 o anche i 50 anni, in una fase di vita più matura, in cui si ha più consapevolezza di sé, e si gestiscono i rapporti in modo diverso, più sincero e più profondo.
In molti si trovano a scoprire che la persona sposata a poco più di 20 anni non è quella giusta, come conferma l’aumento di divorzi e separazioni (rispettivamente +24,8% e + 22,5%).
Questo perché a volte, nonostante la convivenza, si cresce in modo diverso o con ritmi diversi, e ci si sveglia un giorno scoprendo che il sentimento è mutato o addirittura sfumato.
Nonostante il fallimento del primo matrimonio, però, in molti non vogliono rinunciare alla ricerca dell’amore e a perseguire il sogno del “vissero per sempre felici e contenti”.
A favorire l’aumento delle seconde nozze, paradossalmente, è stata anche l’introduzione del divorzio breve.
“L'affermarsi di una maggior consapevolezza da parte delle donne, di un crescente desiderio di autodeterminazione e di ricerca della felicità hanno portato alla fine di molti matrimoni infelici e spesso addirittura tossici e violenti, che in altre epoche sarebbero andate avanti lo stesso. – Commenta l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia – Nel 2015 è stato introdotto il cosiddetto ‘divorzio breve’, che in caso di separazione consensuale offre la possibilità di divorziare dopo soli sei mesi. Nonostante si tratti di una procedura pensata per accelerare la fine ufficiale di un matrimonio, di fatto il divorzio breve favorisce l'amore e la nascita di nuove unioni, spesso più mature, più solide e più durature delle precedenti”.
Conoscere nuove persone ed innamorarsi diventa, però, più complicato con il crescere dell’età. Molti dei coetanei sono già impegnati, e si hanno meno occasioni di fare nuovi incontri. Inoltre, lavoro e carriera assorbono molte energie, poi c’è la casa da curare, per alcuni anche i figli di cui prendersi cura… Tempo ed energie a volte scarseggiano, per questo sempre più persone cercano l’amore sulle app di dating.
Il limite di questi strumenti, però, soprattutto se si cerca l’amore e non un’avventura, è quello di dare enorme peso all’apparenza, dovendo puntare tutto su una selezione di foto, e non su altri aspetti che determinano la reale affinità. Non tutte, però funzionano allo stesso modo.
Ad esempio, PhaseApp ha deciso di superare il concetto di “swipe tra le foto”, puntando invece sulla creazione di connessioni profonde che coinvolgano mente, cuore e anima. Il sistema è basato su una batteria di domande pensate da un team di psicologi e sessuologi, che sono organizzate in fasi e che vengono sottoposte ai due utenti. La conversazione prosegue solo se entrambi inviano una risposta, altrimenti, la chat viene chiusa automaticamente.
Quando si registrano, gli utenti non devono caricare delle loro foto, ma limitarsi ad inserire data di nascita, genere ed orientamento sessuale. Foto e audio potranno essere inviati all’altra persona solo in una fase più avanzata, quando la conoscenza sarà già avviata e ci sarà un maggior livello di intimità. A differenziare questa app dalle altre, dunque, è il processo di conoscenza, che qui è esattamente l’opposto di quello che solitamente avviene online: invece di partire dall’aspetto esteriore per poi conoscere quello interiore, si parte dall’interno, dall’anima, per poi scoprire solo dopo l’aspetto dell’altro utente.
Per questa sua particolarità, PhaseApp è molto popolare tra gli over 40 che cercano relazioni più profonde, che non si fermino all’apparenza.
“Con PhaseApp abbiamo voluto creare un nuovo modo di conoscere le altre persone, che spesso porta esplorare sfumature sconosciute di noi stessi. – Spiega Marco Ciarlante, responsabile marketing e comunicazione di PhaseApp – Le domande che proponiamo sono molto diverse tra loro, partendo da cose più generiche per arrivare ad argomenti più intimi e piccanti. Ma in ogni fase di conoscenza abbiamo messo domande che spesso non vengono poste in una conversazione, ma che aiutano a conoscere più profondamente il nostro interlocutore. Si tratta di un gioco tra conoscenza, divertimento e seduzione, che spesso viene usato anche da coppie già consolidate, per riaccendere la passione o per puro divertimento. Nell’app, infatti, c’è la possibilità di invitare chi già conosciamo a partecipare a questo ‘duello di domande’ attraverso un link”.
Per maggiori informazioni: http://www.avvocatovalentinaruggiero.it