Oltre che energivori, i bitcoin sono anche gran produttori di e-waste, ovvero di rifiuti elettronici, dispositivi guasti, inutilizzati o semplicemente obsoleti. E’ quanto emerge da uno studio del MIT di Boston, che sottolinea come ogni anno, i soli Bitcoin, producano oltre 30 mila tonnellate di e-waste, una quantità simile a quella generata da una nazione come i Paesi Bassi. Questo perché i dispositivi progettati per processare gli algoritmi dedicati al mining di Bitcoin richiedono prestazioni elevatissime e devono continuamente essere sostituiti con altri più nuovi e più potenti.