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Governo, Mancuso (Fenimprese): "Crisi costerà più di altre, danno economico e di credibilità"

La preoccupazione dell'associazione datoriale

Luca Vincenzo Mancuso, presidente di Fenimprese
Luca Vincenzo Mancuso, presidente di Fenimprese
22 luglio 2022 | 16.13
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"Come da consuetudine nella storia politica italiana, anche questo governo conclude la propria avventura in maniera prematura, anche in un periodo di guerra come quello in cui ci troviamo. Però, questa sarà una crisi politica che costerà, in credibilità del Paese e soprattutto a livello economico, più delle altre volte". Così, con Adnkronos/Labitalia, Luca Vincenzo Mancuso, presidente di Fenimprese, associazione datoriale che conta 20mila associati, e 60 sedi in Italia con altre 15 in apertura entro la fine dell'anno.

"Questa crisi del governo Draghi ha generato smottamenti forti e importanti. A partire dallo spread, che ha visto il differenziale schizzare in alto e la Borsa di Milano che è diventata maglia nera in Europa bruciando miliardi di euro", sottolinea Mancuso.

E i rischi non finiscono qui. "Altro segnale di allarme dal mondo della finanza globale arriva dai Cds, strumenti finanziari contro il rischio di default di un Paese, il premio di questi prodotti sta aumentando in maniera importante, un segnale pericolosissimo per il nostro Paese", rimarca ancora il numero uno di Fenimprese.

"L’Italia in questo momento, oltre ai soliti noti problemi, aveva alcune urgenze a cui doveva dare risposte tempestive. Nello specifico, era in programma un decreto per tagliare i costi delle bollette, la proroga dello sconto di 30 centesimi sulle accise della benzina. Si doveva discutere dell’atteso taglio del cuneo fiscale. Scomparirà, con la fine del governo Draghi, anche l’ipotesi di introdurre il salario minimo. Inoltre, si stava lavorando per sul superbonus 110% che così come è strutturato oggi sta mettendo in ginocchio il comparto edilizio", rimarca ancora Mancuso.

"Ma la questione su cui voglio focalizzarmi riguarda il Pnrr. Nel primo semestre, la maggioranza a guida Draghi è riuscita a conseguire 45 dei 100 traguardi inerenti l’anno 2022. Ora, senza una leadership salda a Palazzo Chigi, a rischio c’è una tranche di aiuti da 22 miliardi di euro. La caduta del governo capitanato da Mario Draghi avrà effetti economici negativi immediati ma anche a medio e lungo periodo. Sia per l’Italia, sia per tutta l’Europa", conclude Mancuso.

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