E' necessario, come a Manageritalia in questi giorni chiedono tanti manager associati, innanzitutto ripristinare la 'brand reputation' del Paese, un fattore fondamentale di credibilità soprattutto nell’approccio ai mercati esteri
“Il Paese non aveva bisogno di una crisi quanto mai intempestiva che mina la credibilità dell’Italia sul piano internazionale e “brucia” un’autorità dall’indiscusso prestigio mondiale, che avrebbe potuto traghettare l’Italia in un futuro di crescita duratura. Ora bisogna guardare avanti e farlo in fretta, portando a termine le tante riforme e i progetti, tra cui quelli del Pnrr, che erano stati programmati”. Così Mario Mantovani presidente Manageritalia 'legge' la situazione attuale.
E' necessario, come a Manageritalia in questi giorni chiedono tanti manager associati, innanzitutto ripristinare la 'brand reputation' del Paese, un fattore fondamentale di credibilità soprattutto nell’approccio ai mercati esteri, che è messa a duro rischio dalle incomprensibili velleità di una classe politica in piena crisi di identità e quanto mai lontana dai bisogni dell’economia, dei nostri giovani e di tutto il popolo italiano.
“Non staranno certo ad aspettarci le tante sfide che anche grazie al Pnrr il Paese ha raccolto e di cui le imprese italiane -continua Mantovani- hanno disperatamente bisogno per correre alla pari con i competitori internazionali: la transizione digitale ed ecologica, l’economia circolare, l’innovazione e trasformazione del mercato del lavoro, la riforma fiscale con l’avvicinamento del prelievo fiscale tra lavoratori autonomi e dipendenti. Temi che sono il pane quotidiano dei dirigenti delle aziende del Terziario. Il nostro è un settore che ha sofferto la crisi più di ogni altro sta già riguadagnando il terreno perduto, investendo sulle riforme annunciate e sugli investimenti promessi. Ora attendono risposte e certezze”.
“Tutte le parti politiche -sottolinea con forza Mantovani- sono chiamate ora ad assicurare quella stabilità necessaria e che il presidente Mattarella ed il governo Draghi hanno, finora, garantito. Il governo, seppur nelle sue funzioni di amministrazione ordinaria, deve poter portare a termine quanto di buono è stato fatto, nel breve periodo", aggiunge Mantovani.
"L’esecutivo che uscirà vincitore dalle urne, si spera al più presto e nel modo più solido possibile, dovrà completare e migliorare, anche cambiando se serve, quanto è stato programmato in maniera strategica dare il via a una crescita che sia strutturale. Ma, soprattutto, dovrà essere il governo di tutto il Paese, perché è tutto il Paese che ha un disperato bisogno di stabilità, credibilità, efficienza e visione strategica. Il futuro, infatti, non aspetta le nostre crisi", conclude.