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Gkn Firenze, giudice blocca licenziamenti

Il tribunale accoglie il ricorso della Fiom Cgil. L'azienda revoca i licenziamenti ma impugnerà la sentenza

Gkn Firenze, giudice blocca licenziamenti
20 settembre 2021 | 11.30
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Il giudice blocca i licenziamenti della Gkn di Firenze e l'azienda li revoca. Il Tribunale di Firenze accoglie il ricorso della Fiom Cgil e condanna la società a "revocare la lettera di apertura della procedura di licenziamento collettivo" del 9 luglio scorso, come recita la sentenza resa nota oggi.

Gkn, dopo la sentenza, dà corso alla revoca dei 422 licenziamenti dei lavoratori del sito di Campi di Bisenzio ma "senza che questo possa considerarsi acquiescenza" e con la più ampia "riserva di impugnazione". La multinazionale lo annuncia rispondendo alla mail con il Mise ha confermato la convocazione odierna per il tavolo.

TRIBUNALE - Il Tribunale, nel dettaglio, condanna Gkn "a porre in essere le procedure di consultazione e confronto previste dall'articolo 9 parte prima del Ccnl e dall'accordo aziendale del 9 luglio 2020 indicato in motivazione; a pubblicare il testo integrale del presenze decreto a sue spese e per una sola volta sulle edizioni nazionali dei quotidiani 'La Repubblica', 'La Nazione', 'Corriere della Sera' e 'Il Sole 24 Ore'; al pagamento in favore del sindacato ricorrente delle spese di giudizio che liquida in complessivi 9.300 euro oltre Iva, cpa e contributo spese generali".

IL TAVOLO - "È confermata la convocazione del tavolo Gkn per oggi al Mise. La revoca dei licenziamenti collettivi è un primo grande passo per i lavoratori che da mesi presidiano lo stabilimento di Campi Bisenzio. Questo risultato certifica gli sforzi sinergici portati avanti dalle Istituzioni, dai sindacati, dai lavoratori e da tutta la comunità che dal primo momento ha sostenuto il territorio in questa difficile battaglia". Ad affermarlo è la viceministra allo Sviluppo economico, Alessandra Todde.

"In questi mesi abbiamo convocato il tavolo due volte, non abbiamo mai interrotto le interlocuzioni con le parti e abbiamo lavorato in un contesto difficile con una azienda che ha smarrito il suo senso di responsabilità sociale. Ora dobbiamo essere concreti, perché quando parliamo di 422 lavoratori, più l’indotto, parliamo di famiglie", sottolinea Todde.

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