"Consideriamo lo sport uno strumento di politica estera"
"Mi piacerebbe che il prossimo anno il Giro d'Italia, se le condizioni lo permetteranno, potesse partire dall'Ucraina. Sarebbe un segnale di amicizia verso un Paese che sosteniamo con forza". Lo ha dichiarato alla Farnesina il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, all'evento 'Il 106mo Giro d'Italia: vetrina per il saper fare italiano'. "Consideriamo lo sport uno strumento di politica estera", ha aggiunto Tajani, sottolineando come sia "tutto il sistema Italia, non solo la Farnesina, che costruisce la politica estera del nostro Paese".
"Perché il Giro d'Italia è così importante? Non solo perché è un grande evento sportivo arrivato alla 106ma edizione, ma perché è un modo per far conoscere l'Italia dal momento che spesso raggiunge luoghi e città che il grande pubblico non conosce, anche piccoli centri che sono parte del nostro patrimonio culturale", ha detto.
"Le manifestazione sportive possono essere un faro per attirare presenze turistiche", ha proseguito il titolare della Farnesina, ricordando che ci sono "milioni di appassionati in tutto il mondo che vengono nel nostro Paese per seguire i loro beniamini, i loro campioni e poter accogliere donne e uomini provenienti da altri Paesi è un grande piacere".
Definendo l'industria dello sport un "fiore all'occhiello" dell'Italia, Tajani ha evidenziato come lo sport sia "parte integrante della nostra politica della crescita e della nostra politica estera". Tajani ha poi sostenuto che il governo vuole promuovere il Giro per far conoscere anche nel mondo "la capacità organizzativa del nostro Paese e della nostra capitale, dove si concluderà la corsa. Tutti questi grandi eventi, come la Ryder Cup, il Giro, ma anche il vertice sulla sicurezza alimentare organizzato dalla Fao a luglio sono finalizzati a rafforzare la candidatura di Roma per ospitare Expo 2030".