
Gli esperti di Equita: "Riuscirà a mantenere un utile netto superiore ai 500 milioni di euro in tutti gli anni di Piano"
Mercato col fiato sospeso, è in attesa del nuovo piano industriale di Banca Popolare di Sondrio. Domani l'istituto valtellinese svelerà le carte. Gli analisti di Equita prevedono: l'istituto valtellinese è solido e "riuscirà a mantenere un utile netto superiore ai 500 milioni di euro in tutti gli anni di Piano, si parla di 575 milioni di euro solo nel 2024".
Le caratteristiche qualitative: "Maggiore diversificazione del modello di business, attenzione alla crescita delle commissioni (per bilanciare il calo del margine di interesse) e incremento della remunerazione degli azionisti". Qualche dato quantitativo: "Ci aspettiamo - sottolineano gli analisti - che il dividend payout possa attestarsi almeno al 70% a conferma di una politica di distribuzione più generosa; che le commissioni crescano del 5% annuo, che i ricavi totali subiscano una lieve contrazione con un Cagr del -1% e che Llp (Loan Loss Provisions) rimangano sostanzialmente stabili tra 45 e 50 bps".
Ma la vera attesa è tutta per il risiko bancario, c'è in agguato l'Ops di Bper e gli occhi sono tutti puntati sull'Ad Pedranzini: la partita non è di piana soluzione. Da un lato - rimarcano i ben informati all'Adnkronos - non possono essere taciuti i benefici di un eventuale matrimonio tra le due ex popolari: la stessa fabbrica prodotto, che in questo caso è Arca Sgr; la perfetta complemetarietà territoriale tra Bper e Sondrio, in Emilia Romagna e Lombardia; il medesimo partner assicurativo, Unipol. Dall'altro le esternalità, ribadite dai piccoli azionisti dell'istituto valtellinese: "La possibile perdita di indipendenza, il rischio di una riduzione della capacità di credito per le piccole e medie imprese, l’incertezza sulla continuità del modello di banca radicato nelle comunità locali e il rischio di centinaia di esuberi tra i lavoratori".
Quello che è certo - spiegano fonti a conoscenza del dossier all'Adnkronos - è che l'operazione di portare Bper oltre il 50% del capitale potrebbe non essere così semplice, complice la frammentazione dell'azionariato di Popolare di Sondrio: molto legato al territorio e alla sua storia. Basti pensare che da quando è stata fatta l'Ops le adesioni a Insieme per la Popolare’, l’associazione che rappresenta i piccoli Azionisti dell'istituto valtellinese e che è fermamente contraria al matrimonio con Bper, sono aumentate vertiginosamente passando da 1500 a 3.300 associati. Qualche esperto sottolinea: "Normale resistenza dei piccoli azionisti, alla fine le aggregazioni saranno inevitabili". Fatto sta che la stessa agenzia di rating Fitch prevede il rischio di tempi lunghi. (di Andrea Persili)