Nel quarto trimestre si è attenuata la dinamica negativa che ha caratterizzato tutto il 2024 per la moda italiana. Negli ultimi mesi dell’anno per alcuni indicatori i dati sono rimasti negativi ma in via di stabilizzazione, come per il fatturato il cui andamento (-4,2% rispetto allo stesso periodo del 2023) è stato il meno negativo di tutto l’anno, per altri come i prezzi e le vendite al dettaglio nell’abbigliamento si sono registrate performances positive. Sono alcuni dei dati che emergono dai Fet dell'Ufficio Studi di Camera Nazionale della Moda Italiana (Cnmi) diffusi in occasione della presentazione del calendario di sfilati milanesi al via il 25 febbraio prossimo.
Per quanto ancora provvisori, i dati del quarto trimestre consentono di confermare le previsioni di -5,3%, che possono ora essere considerate un preconsuntivo generale dell’anno 2024. Il mix delle dinamiche settoriali non è però cambiato rispetto al terzo trimestre, con i settori 'core' (tessile, abbigliamento pelle, pelletteria e calzature) in maggiore sofferenza con un calo del fatturato e i settori 'collegati' (beauty, occhiali, gioielli e bigiotteria) in crescita. L’export dei settori 'core' è ancora in calo mentre cresce in quelli 'collegati'. Il totale delle esportazioni della moda italiana è cresciuto nei primi 10 mesi del 2024 del 2,6%, grazie all’incremento in doppia cifra dei settori collegati (+21,8%) che hanno più compensato la riduzione di quelle dei settori 'core' (-4,2%). Vanno segnalate diverse apparenti anomalie dei dati di commercio estero, i flussi verso la Svizzera per i settori 'core' e quelli verso la Turchia per i settori collegati. In entrambi i casi è presumibile trattarsi di possibili cambiamenti dei percorsi dei flussi commerciali e in qualche caso della pratica di triangolazioni.
Le importazioni registrano lo stato di debolezza della domanda interna italiana e sono in calo sia nei settori 'core' (-3,1%), che nei settori 'collegati' (-3,3%). Il saldo commerciale complessivo di moda e settori collegati nei 10 mesi è stato positivo per 35,7 miliardi, in crescita di 3,5 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2023. La stabilizzazione di fine anno e il quadro macroeconomico internazionale previsto in miglioramento nel 2025, pur con il fattore di grande incertezza del futuro delle politiche commerciali americane introdotto dalla nuova amministrazione americana, fanno prevedere un ritorno alla crescita del fatturato nel corso del 2025, che potrebbe realizzarsi nella seconda parte dell’anno.