Recenti casi a Montecitorio hanno pesato tantissimo sulla tenuta dell'asse M5S-Pd, facendo venire meno per ben due volte il numero legale in occasione del voto sulla risoluzione proposta dalla maggioranza per la proroga dello stato di emergenza
Il Covid continua a stravolgere la 'vita di palazzo' a Montecitorio. Una volta erano i 'franchi tiratori' il terrore delle maggioranze di governo in Aula. Ora c'è un nuovo 'avversario' più insidioso e pericoloso, che condiziona i lavori parlamentari. Si chiama Coronavirus. I recenti casi di contagio a Montecitorio spaventano e oggi l'assenza di tanti parlamentari costretti alla quarantena per aver avuto contatti con gli ultimi contagiati nelle commissioni del Bilancio e degli Affari esteri, ha pesato tantissimo sulla tenuta dell'asse M5S-Pd, facendo venire meno per ben due volte il numero legale a Montecitorio in occasione del voto sulla risoluzione proposta dalla maggioranza per la proroga dello stato di emergenza.
L'ansia da contagio avrebbe coinvolto tutti, al punto che molti deputati avrebbero chiesto di sottoporsi a tampone anche senza aver avuto contatti diretti con i colleghi risultati positivi al Coronavirus e quindi obbligati a isolarsi secondo il protocollo. Sembra infatti, raccontano fonti parlamentari all'Adnkronos, che tra gli assenti alla Camera ci siano stati anche quei deputati M5S e Pd che hanno voluto comunque fare il test diagnostico pur non essendoci le condizioni e per attendere l'esito dell'esame non avrebbero partecipato alla votazione, incidendo quindi sul numero legale.