Il direttore generale della direzione detenuti del Dap in audizione davanti alla Commissione antimafia sulla circolare del 21 marzo scorso: "Nel testo nessun riferimento a detenzione domiciliare umanitaria"
Dopo interlocuzioni e confronto sulla possibile circolare, il 21 marzo mattina alle 8.31 "scrivo una mail a Basentini (allora Capo Dipartimento del Dap, ndr) dicendo che mi pare che nella videocall" del giorno precedente "era emerso l'ok. Lui mi risponde: 'per me va benissimo'. Invio la circolare alla dirigente di turno specificando che c'era l'assenso del Capo Dipartimento". Lo ha detto il direttore generale della direzione detenuti e trattamento del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap), Giulio Romano ascoltato in audizione davanti alla Commissione parlamentare Antimafia nell'ambito dell'audizione sulla circolare del 21 marzo scorso, relativa alla segnalazione all'autorità giudiziaria di detenuti con patologie e a rischio di complicanze, e finita al centro delle polemiche dopo le scarcerazioni e le misure alternative ai detenuti nell'ambito dell'emergenza Covid.
"Il contenuto" della circolare era di "mera segnalazione, non c'era nessun riferimento di sorta alla detenzione domiciliare umanitaria". La stessa mattina del 21 marzo "Salvatori (delle segreteria del ministro della Giustizia, ndr) mi chiede se era stata poi inviata e io gli rispondo inoltrando la circolare e non ci fu nessuna contestazione", ha raccontato Romano. In seguito, "in occasione di un'altra videoconferenza il ministro esprimerà apprezzamento per l'iniziativa ", ha detto Romano.