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Caso Regeni, "commissione sentirà con urgenza Conte"

palazzotto: "L'audizione del presidente del Consiglio preliminare al proseguimento di ogni altra attività di indagine". E sottolinea: "Scelta governo tradisce promesse a famiglia Giulio"

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09 giugno 2020 | 17.15
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"Alla luce degli ultimi rilevanti sviluppi in ordine alle relazioni bilaterali italo-egiziane, l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione Parlamentare d'Inchiesta sulla morte di Giulio Regeni ha deliberato all'unanimità di procedere ad audire urgentemente il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte anche in relazione alla sua recente interlocuzione diretta con il presidente della Repubblica Araba d'Egitto Abdel Fattah Al-Sisi". Lo rende noto il presidente della Commissione parlamentare d'Inchiesta sulla morte di Giulio Regeni Erasmo Palazzotto.

"L'Ufficio di Presidenza riunitosi in via straordinaria in data odierna, cancellando l'audizione già programmata, ha altresì concordato di considerare l'audizione del presidente del consiglio dei ministri preliminare, sotto il profilo politico ed istituzionale, al proseguimento di ogni altra attività di indagine", sottolinea Palazzotto.

"Io penso che la famiglia Regeni faccia bene a rivendicare il suo diritto a chiedere giustizia per il figlio, la scelta del governo tradisce un po' le promesse che erano state fatte alla famiglia. A loro va tutta la mia vicinanza e il sostegno della commissione che presiedo", dice Palazzotto in un'intervista a 'Sono le Venti', il tg di Peter Gomez in onda questa sera alle ore 20 su 'Nove', riguardo alla notizia delle due fregate vendute all'Egitto dal governo italiano con un accordo da 9 mld del quale dice: "Siamo davanti a un export di armamenti imponenti, che, al netto della questione Regeni, apre una riflessione rispetto a qual è il modello economico con cui noi guardiamo al Mediterraneo. Penso che anche in un momento così delicato, non si possa mai pensare di sacrificare l'etica sull'altare degli interessi economici, anche in una fase difficile come quella post Covid"

A chi gli chiede le implicazioni della commessa con la crisi libica, "una fornitura di nave da guerra, pattugliatori, aerei, elicotteri, satelliti addirittura - osserva Palazzotto - a un Paese come l'Egitto, è in contraddizione rispetto alla dinamica geopolitica nel Mediterraneo". "Questa - premette - è una valutazione che io faccio non da presidente della Commissione d'inchiesta e a prescindere da caso Regeni. Noi oggi ci troviamo davanti a una crisi, quella libica, in cui l'Egitto è con il generale Haftar in uno schieramento opposto a quello che ci vede col governo di unità nazionale di al-Seraj".

"Con la vendita di 2 fregate Fremm al dittatore Al Sisi siamo di fronte al'ennesimo errore e all'ennesima occasione persa. Gli italiani sono stanchi delle innumerevoli promesse non rispettate dalle autorità egiziane. Vale per Giulio Regeni, vale per Zaki". Lo scrive su Facebook l'europarlamentare del gruppo Socialisti e Democratici Giuliano Pisapia, che aggiunge: "È comprensibile lo sdegno della famiglia Regeni quando dice di sentirsi tradita dal governo italiano".

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