Per l'imprenditore "Draghi sarebbe l'ideale"
"Purtroppo siamo a un punto di non ritorno. Quando finirà, il mondo e i rapporti e il lavoro saranno cambiati. Ma non possiamo restare fermi e attendere il vaccino, bisogna trovare un modo per ripartire. Penso alle fabbriche, al commercio, alla ristorazione, al turismo. Sono convito che alla fine ce la faremo, ma intanto è uno tsunami e se non si reagirà bene, se non riusciremo a gestire i cambiamenti che ci attendono, il rischio è che porti via l’economia d’impresa". Lo afferma Flavio Briatore, intervistato da 'Il Giornale' in occasione del suo 70mo compleanno.
"Purtroppo -dice- credo che l’Italia si ritrovi con il governo più scarso nel momento più terribile. E si è fatta trovare impreparata. È come per l'acqua alta a Venezia: quando gli esperti ti avvisano che arriverà, ti prepari. Non vai mica in piazza San Marco con i mocassini. Per il covid-19 il governo ha invece agito così. Nei nostri ospedali, fino al 21 febbraio, si interveniva seguendo il regime ordinario, come fossero polmoniti, mancavano mascherine, protezioni, anche io probabilmente ho fatto il coronavirus senza saperlo".
"E poi -prosegue- il governo è andato a cercare mascherine all’estero con metodi sbagliati e altri Paesi ci sono passati davanti. In guerra non vai a pagare con gli assegni, servono i servizi segreti, i cargo militari, servono valigie piene di soldi e vedrai che le mascherine arriveranno subito... Non serve un uomo forte, serve un team forte, gente preparata, capitanata da uno che conti". Mario Draghi è sulla bocca di tutti. "Sarebbe l'ideale. Perché i coronabond sono come azioni di un'azienda, l'azienda Paese. Se l'azienda è guidata da Di Maio o Conte ci pensi su prima di comprare le sue azioni, se la guida Draghi è diverso. È così che ragiona l'Europa".