"Una cosa è certa: lo rifarei"
"Anche se gli avvocati mi suggeriscono il contrario, sarei curioso di finire in aula. Comunque, se decideranno, processo sia: idealmente in quel tribunale ci saranno con me milioni di italiani". Lo dice il segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista al 'Corriere della Sera', a proposito della richiesta di autorizzazione a procedere nei suoi confronti per il caso Gregoretti.
"Scelta fatta con Conte e Di Maio"
"Quanto a Di Maio, ha cambiato idea sui miei processi -ricorda l'ex ministro dell'Interno- come l’ha cambiata su tante altre cose. Noi stiamo preparando tutta la documentazione. Al termine dei quattro giorni di presunto sequestro ottenemmo che 5 Paesi europei si suddividessero gli immigrati. Una cosa è certa: lo rifarei. E se gli italiani lo vorranno, lo rifarò. Sempre che non ci siano stranezze legate alla legge Severino".
Quanto al governo, Salvini ha chiarito che "dopo Conte c’è soltanto il voto. Appena salta questo governo, l’unica via sono le elezioni e il prossimo premier sarà scelto da un Parlamento nuovo. Altro paio di maniche è dire: ascoltate. Ascoltate Confindustria, Coldiretti, i sindacati, le associazioni... E se avanza tempo, anche le opposizioni: evitate di peccare di arroganza, oltre che di ignoranza".
Il referendum sul taglio dei parlamentari "non accelera e non rallenta. I problemi dell’Italia sono l’economia e la burocrazia. Non saranno due mesi in più a cambiare le cose. Ci auguriamo che ci sia anche il nostro referendum a favore del maggioritario, la Consulta si esprimerà a gennaio. Un mese ricco di appuntamenti interessanti", sottolinea Salvini