A quanto apprende l'Adnkronos, il nodo sarebbe politico
di Veronica Marino
Saltano le nomine domani in Cda Rai. A quanto apprende l'Adnkronos, sebbene in Rai spieghino che la ragione è legata all'ipotesi di possibili ulteriori interventi sul canone, il nodo sarebbe invece politico. In particolare sembra che tutto sia entrato in stallo questa mattina alle 9, quando qualche consigliere ha espresso contrarietà sulla soluzione trovata che rispondeva al seguente schema: Stefano Coletta a Ra1 e alla Direzione Prime Time, Ludovico Di Meo a Rai2 e alla Direzione Cinema e serie tv, Franco Di Mare a Rai3 e alla Direzione Day Time. Una soluzione nella quale restava fuori la casella del Tg3 e la direzione affidata a Mario Orfeo su cui, come raccontano alcuni parlamentari, ci sarebbe stato il veto del M5s.
A quel punto sarebbe arrivata a stretto giro il 'no' di alcuni consiglieri non disposti a votare lo schema di questa mattina che non prevedeva Mario Orfeo sia perché il suo curriculum è ritenuto il migliore (vista la sua esperienza di direttore del Tg1 e di direttore generale dell'Azienda) e da tempo era necessaria una collocazione adatta alle sue competenze, sia perché sebbene, l'attuale direttore Giuseppina Paterniti sia stimata da tutti, è considerata giornalista collocata dal M5s. Un fatto che, secondo alcuni consiglieri, non garantirebbe equilibrio e pluralismo nelle figure apicali dei Tg, considerato che il Tg1 è guidato da Carboni (voluto dai pentastellati) e il Tg2 è timonato da Gennaro Sangiuliano (amato dal centrodestra).
In Rai raccontano, invece, che a bloccare le nomine di domani sia stato il timore che gli emendamenti alla manovra intaccheranno gli introiti da canone obbligando l'Azienda a ridisegnare il perimetro del piano industriale (che è stato concepito sulla base di introiti maggiori di quelli che potrebbero arrivare) e ridiscutere anche gli obblighi scritti nero su bianco dal contratto servizio quali sono il canale in inglese e il canale istituzionale. Per tutto questo le nomine sarebbero state sospese. Come dire, se il piano dovesse cambiare, cambierebbe tutta l'impostazione delle nomine delle direzioni di genere che ne sono il cardine. Domani alle 10, a quanto apprende l'Adnkronos, si riunirà comunque il Cda con all'ordine del giorno, tra le altre cose, l'audizione del direttore di radio Rai Roberto Sergio.