"Voglio sapere cosa ha fatto Grillo per quattro ore all'ambasciata cinese, è andato a prendere ordini?". E annuncia: "Fdi chiederà commissione su ingerenze cinesi su governo italiano"
"Il Movimento Cinque Stelle ormai, per me, non esiste più. Era un movimento liquido con un unico collante che era la lotta anticasta. Ma poi abbiamo letto del barboncino di Trenta sull'auto blu, una cosa che non si era mai sentita". Così Giorgia Meloni, durante la registrazione di Povera patria, in onda questa sera su Rai2.
Meloni parla anche di Beppe Grillo. "Qualcuno è andato a prendere ordine da un stato straniero? Voglio sapere cosa ha fatto Grillo per quattro ore all'ambasciata cinese, è andato a prendere ordini?" dice la leader di Fdi spiegando che farà una interrogazione alla Camera mercoledì prossimo, chiedendo spiegazioni a Luigi Di Maio. "Grillo ha detto a Di Maio, 'mantieni alleanza con sinistra che dobbiamo arrivare all'elezione del presidente della Repubblica'", sottolinea Meloni. Che poi aggiunge: "Anche Prodi è un grande amico dei cinesi".
"Nel prossimo question time di mercoledì 27 novembre alla Camera, Fratelli d’Italia chiederà al Governo una risposta ufficiale sui rapporti dei vertici del M5S con il governo cinese: le cene e gli incontri di Beppe Grillo con l'Ambasciatore di Pechino a Roma; il numero di viaggi e visite ufficiali, e non, da parte di membri dell’Esecutivo in Cina, Di Maio in primis; i rapporti economici tra la Casaleggio Associati ed aziende cinesi" annuncia Meloni.
"Gli italiani hanno il sacrosanto diritto di sapere o no - aggiunge - se l'Italia ha una politica estera decisa da Grillo e Casaleggio e portata avanti da Di Maio ed il M5S. Perché un conto è dialogare con altre Nazioni nei normali contesti istituzionali, altra cosa è andare alla chetichella a farsi dare istruzioni da uno Stato straniero". "Pretendiamo chiarezza e per questo - annuncia - Fratelli d’Italia chiederà anche l’istituzione di una commissione speciale alla Camera per far luce sulle ingerenze straniere e, segnatamente, quelle cinesi sul governo italiano. È in gioco la credibilità dell'Italia a livello internazionale e la difesa dei nostri interessi nazionali".