"Non vediamo segnali forti di discontinuità con le politiche migratorie del precedente governo. Anzi, i segnali che ci vengono dal governo sono a dire poco ambigui"
Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti. Padre Alex Zanotelli invita credenti e laici a fare fronte comune. "Dopo tre mesi - scrive il missionario pacifista - non vediamo segnali forti di discontinuità con le politiche migratorie del precedente governo. Infatti, il Pd aveva promesso di azzerare i due decreti sicurezza. Purtroppo dopo tre mesi, non vediamo segnali forti di discontinuità". Da qui l'appello a riprendere le giornate di digiuno.
"Per un anno intero - scrive Zanotelli - abbiamo digiunato ogni primo mercoledì del mese davanti al Parlamento, contro i decreti sicurezza di Salvini e contro la sua politica dei porti chiusi. Quando lo scorso agosto cadde il governo gialloverde, abbiamo pensato di sospendere il digiuno per vedere se il nuovo governo giallorosso desse segni di discontinuità con le politiche migratorie del precedente governo. Infatti il Pd aveva promesso di azzerare i due decreti sicurezza. Purtroppo dopo tre mesi, non vediamo segnali forti di discontinuità con le politiche migratorie del precedente governo. Anzi, i segnali che ci vengono dal governo sono a dire poco ambigui. Il nuovo ministro degli Interni Lamorgese è stato disponibile a un incontro con le Ong salva-vite, ma finora le navi con i migranti a bordo hanno dovuto aspettare oltre una settimana, prima che fosse loro assegnato un porto, come è successo alla Ocean Viking e alla Alan Kurdi. Per i decreti sicurezza, il Pd, a parole, vuole abrogarli, mentre i Cinque Stelle sono spaccati. Eppure è una legge non costituzionale e immorale, perché sancisce che salvare vite umane in mare è reato! Siamo davanti a un vero e proprio razzismo di Stato".
Zanotelli denuncia come sia "ancora più ambigua la posizione del Governo sul Memorandum Italia-Libia, stipulato nel 2017 da Minniti e Gentiloni (PD), un accordo che ha prodotto così tanti disastri umani in Libia e nel Mediterraneo. L’Onu ha dichiarato questa intesa 'disumana'. Chi ha firmato quegli accordi si dovrebbe vergognare di non averli mai portati in Parlamento e di volerli rinnovare. Purtroppo anche il nuovo ministro degli Interni Lamorgese ha confermato l’importanza per l’Italia del Memorandum con la Libia!".
Davanti a questo scenario, dice Zanotelli, "ritengo che sia importante riprendere il 'Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti' una volta al mese davanti al Parlamento per spingere il governo ad abolire sia i decreti sicurezza che il memorandum perché oggi la Libia è un paese in guerra civile e dove non ci sono 'porti sicuri'. Dobbiamo decidere insieme se ripartire e farlo con nuova energia e anche con nuove adesioni, soprattutto da parte dei missionari e missionarie operanti in Italia (digiunodigiustizia@hotmail.com). Se decidiamo insieme di ripartire, proporrei come data il 3 dicembre, primo mercoledì del mese".