Romano classe 1966, approda alla guida del ministero del Tesoro dopo ben tre mandati al Parlamento europeo
Professore di storia con la politica e l’economia nel cuore, stimato a Roma e Bruxelles. Roberto Gualtieri, romano con la passione per la chitarra, classe 1966, approda alla guida del ministero del Tesoro dopo ben tre mandati al Parlamento europeo. Eletto a Strasburgo per la prima volta nel 2009 ha ricoperto incarichi di peso all’Assemblea Ue, tra i quali dal 2014 la presidenza della commissione problemi economici.
La giovinezza trascorsa tra università e militanza politica nei giovani Ds, Gualtieri è professore associato di Storia contemporanea alla Sapienza e vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci. Membro della segreteria romana dei democratici di sinistra tra il 2001 e il 2006, ha un ruolo attivo nella transizione al Partito democratico come relatore del convegno di Orvieto che ha avviato la trasformazione e come membro della commissione di saggi per la redazione del ‘Manifesto’ del Pd. Nel 2007 viene eletto all'Assemblea nazionale del Pd nel 2008 entra nella direzione nazionale.
Profilo gradito a Roma e all’Ue, nei quasi 10 anni a Bruxelles Gualtieri ha intessuto relazioni ai più alti livelli politici e tecnici nelle tre istituzioni, con un ruolo anche nelle trattative che hanno permesso all’Italia di scongiurare le invise procedure Ue sui conti. Una nomina quella di Gualtieri che risponde dunque alla volontà di facilitare i negoziati con la Commissione Ue, che in autunno si esprimerà sulla legge di Bilancio italiana, la grande sfida che attende il neo ministro tra scarse risorse e pil al palo.