Il ministro all'Adnkronos: "Ci credo a questa data ma non consento a certa gente di polemizzare. Io coerente, mai partecipato a celebrazioni"
di Vittorio Amato
"Io ci credo alla festa del 25 aprile, eccome, ma non ho mai partecipato alle celebrazioni, perché non posso permettere a certa gente di contestare e polemizzare. Ci credo assolutamente in questa festa ma, purtroppo, è stata monopolizzata da una parte della politica. Mi riferisco ai centri sociali e all'estrema sinistra...''. Lo dice all'Adnkronos Gian Marco Centinaio, ministro leghista dell'Agricoltura. "Non ho mai partecipato alle celebrazioni del 25 aprile", rivela l'esponente del Carroccio, che spiega: ''Io sono coerente: non l'ho fatto quando ero presidente di municipio a Pavia, non l'ho fatto da consigliere comunale, non l'ho fatto da vicesindaco della mia città, non l'ho fatto da senatore e non lo faccio da ministro''.
"Purtroppo - avverte Centinaio - le celebrazioni del 25 aprile sono diventate un momento in cui se tra i partecipanti c'è un esponente di centrodestra, diventa il bersaglio e viene fischiato, come sempre capita da 30 anni a questa parte. A Milano - ricorda - due anni fa hanno contestato la brigata ebraica, e ogni volta, in tutta Italia vengono fischiati sindaci e parlamentari di centrodestra. A Pavia, quest'anno, hanno già annunciato che verrà contestato il rettore dell'Università durante il suo intervento, semplicemente perché ha avuto la disavventura di invitare il ministro Centinaio...''.
''Per evitare polemiche - insiste Centinaio - preferisco non andare a nessuna iniziativa. Non mi interessa consentire a certe persone di contestare. Se vogliono celebrare questa data, le celebrazioni se le facciano pure tra di loro, così se la cantano e se la suonano... Ormai il 25 aprile è diventato l'unico giorno dell'anno in cui una parte della politica italiana pensa di avere il diritto di parola e penso ai centri sociali e all'estrema sinistra".