All'evento di Verona distribuito un gadget con pupazzo e slogan anti aborto
'L'aborto ferma un cuore che batte ' wwwnotizieprovita.com. E' questa la scritta che compare sotto a una fotografia diffusa in una busta al convegno mondiale delle famiglie di Verona e con allegato un pupazzetto di plastica che riproduce un piccolo feto.
Un gadget che durante la giornata ha sollevato un polverone di polemiche. "Più che feto, è feticismo" dice la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone. "Per dire il valore che questi individui danno alla vita e alla maternità. Il feto, al congresso della famiglia di Verona, diventa un gadget per perorare una battaglia ideologica, che vuole imporre la propria abominevole visione a tutte - aggiunge -. Questa robaccia qua è contro il rispetto della vita e della maternità ed è di una violenza raccapricciante. E trova l'appoggio del governo".
Critica anche l'ex presidente della Camera, Laura Boldrini: "È semplicemente mostruoso fare un'operazione di questo genere - ha detto -. Se l'obiettivo è quello di suscitare sdegno collettivo nei confronti delle donne che sono costrette a interrompere la loro gravidanza sappiano, questi signori, che a vergognarsi dovrebbero essere loro. Un motivo in più per essere presenti a Verona a sostegno dei diritti delle donne, a difendere le leggi dello Stato e a promuovere una società dove nessuno venga discriminato".
Replicano gli organizzatori del congresso: "Tanto rumore per nulla. Certa stampa non sa a cosa attaccarsi per denigrare il congresso di Verona. Non esiste alcun gadget del Congresso di Verona. La riproduzione di un feto di 11 settimane è un residuo della vecchia campagna che ha reso famosa l'associazione 'Pro vita' e che comprese anche l'affissione del manifesto grande quanto la facciata di un palazzo. Fu creata per aprire un dibattito sulla vita. E sulla vita ci concentriamo".