La Cina punta ad aver vaccinato contro il coronavirus 50 milioni di lavoratori prima del Capodanno lunare, che cade tra l'11 ed il 17 febbraio, festività durante la quale si riuniscono tradizionalmente le famiglie, con grandi spostamenti di persone attraverso il paese. L'obiettivo ambizioso è di somministrare la prima dose entro il 15 gennaio e la seconda entro il 5 febbraio. Lo sforzo è rivolto ai lavoratori fra i 18 e i 59 anni in settori di prima linea, fra cui porti, trasporti e consegne, sanità e cura degli anziani, funzionari pubblici, polizia, pompieri, telecomunicazioni, persone che viaggiano all'estero per lavoro o studio.
Si tratta di una campagna senza precedenti, per una quantità di persone superiore alla popolazione di molti stati europei. Ma il governo preme per permettere al più possibile di persone di mettersi in viaggio verso i luoghi d'origine, dopo che già l'anno scorso la pandemia pesò sulla festività più importante dei cinesi. Nel Capodanno cinese 2020 si sono registrati un miliardo e mezzo di spostamenti, la metà dell'anno precedente, mentre Wuhan e molte altre parti del paese erano in lockdown. Milioni di cinesi in gruppi prioritari sono stati già vaccinati in "emergenza', prima del via libera dato la settimana scorsa dalle autorità regolatorie al vaccino della compagnia statale Sinopharm, malgrado non vi sia stata molta trasparenza sui dettagli della fase 3 della sperimentazione.
Ora la campagna di vaccinazioni è affidata è alle autorità municipali. A Pechino 73.537 persone hanno ricevuto la prima dose nei primi due giorni dell'anno. L'emittente di stato CCTV ha riferito che vi sono oltre 200 centri vaccinali nella capitale e mostrato le immagini della gente in fila per farsi immunizzare.
Tuttavia non basteranno i vaccini per evitare nuovi contagi durante le festività. Diverse città hanno posto un tetto di dieci persone alle riunioni, mentre ai membri del partito comunista a Pechino è stato ordinato di non lasciare la città senza permesso.