Sul volo 157 persone, otto gli italiani. Lo schianto avvenuto 6 minuti dopo il decollo da Addis Abeba. Il pilota aveva chiesto e ottenuto dai controllori di volo un atterraggio di emergenza. Mattarella: "Profondamente addolorato"
Centocinquantasette vittime, nessun sopravvissuto. Tra loro, otto i cittadini italiani. E' questo il terribile bilancio del disastro aereo avvenuto questa mattina tra Addis Abeba, Etiopia, e la capitale del Kenya, Nairobi, dove un aereo della Ethiopian Airlines è precipitato dopo soli 6 minuti dal decollo. Appresa la notizia, il Ceo dell'Ethiopian Airlines Tewolde Gebremariam ha comunicato ai giornalisti un primo elenco delle nazionalità dei 149 passeggeri in lista: sette britannici, sette francesi, 18 canadesi, 32 kenioti, 9 etiopi, otto statunitensi e otto cittadini cinesi, oltre ai nostri connazionali.
Tra i cittadini italiani deceduti, tre volontari onlus, un assessore siciliano ma anche due funzionarie Onu. Le vittime sono Carlo Spini, Gabriella Vinciani, Matteo Ravasio, Paolo Dieci, Sebastiano Tusa, Maria Pilar Buzzetti, Virginia Chimenti e Rosemary Mumbi.
"La tragedia aerea in Etiopia, che ha visto 157 vittime e fra esse 8 connazionali, mi addolora profondamente. Il Paese guarda con riconoscenza al loro impegno professionale e di vita, speso sul terreno della cultura e dell’archeologia, della cooperazione, di organizzazioni internazionali a servizio dello sviluppo umano", le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Nel rendere omaggio alla loro memoria - ha aggiunto - rivolgo sentimenti di partecipazione e cordoglio ai familiari delle vittime e alle istituzioni che hanno visto il loro impegno".
"Oggi è un giorno di dolore. Nell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri", scrive su Twitter il premier Giuseppe Conte. E al suo si aggiunge il cordoglio dell'intero mondo politico italiano.
LO SCHIANTO - Il volo ET 302 ha lasciato l'aeroporto di Bole ad Addis Abeba alle 8.38 ora locale, prima di perdere il contatto con la torre di controllo pochi minuti dopo le 8.44. Si è schiantato vicino alla città di Bishoftu, 62 chilometri a sud-est della capitale. Come riferito da Gebremariam, l'aereo "aveva effettuato una sosta di oltre tre ore a terra dopo essere arrivato dal Sudafrica - ha spiegato in una conferenza stampa -, è arrivato senza problemi ed è stato fatto ripartire senza problemi".
L'EMERGENZA - Il pilota del Boeing 737 si era accorto che il velivolo aveva un problema ed aveva chiesto ed ottenuto dai controllori di volo dell'aeroporto di Addis Abeba, da dove era decollato pochi minuti prima, di tornare a terra con un atterraggio di emergenza. A riferirlo il Ceo della compagnia Gebremariam. "I dati della rete ADS-B di Flightradar24 mostrano che la velocità verticale era instabile dopo il decollo" ha affermato l'organizzazione di rilevamento dei voli con sede in Svezia su Twitter. Il comandante ed il primo ufficiale dell'aereo della Ethiopian Airlines precipitato oggi erano piloti di grande esperienza, ha poi aggiunto il Ceo, che ha sottolineato come il Boeing 737 Max-8 avesse passato l'ultimo controllo di routine di manutenzione il 4 febbraio scorso.
LE VITTIME - 157 in tutto le vittime del disastro. Tra loro, il comandante Yared Mulugeta, nato in Etiopia ma di cittadinanza keniota, che aveva anzianità professionale e conduceva lo stesso aereo dal novembre del 2007. Morto con lui anche il secondo pilota, Ahmednur Mohamednur.
A quanto apprende l'Adnkronos, a morire nello schianto anche Joana Toole, una giovane donna inglese che venerdì scorso ha festeggiato il suo compleanno a Roma, dove viveva dall'agosto scorso. Toule lavorava alla Fao nel settore Pesca, e il suo viaggio a Nairobi era legato a un impegno professionale.
Tra le vittime straniere residenti a Roma, a quanto apprende l'Adnkronos, anche due dipendenti del World Food Program. Si tratta di un ingegnere e di un 54enne serbo, Djordje Vdovic, Regional Logistics Officer del World Food Program.
Morto anche l'amministratore delegato del gruppo Tamarind. Jonathan Seex. "È con immenso shock e dolore informarvi della tragica notizia che il Ceo di Tamarind Jonathan Seex era nel volo dell'Etiopia Airlines. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con la sua famiglia, gli amici, la comunità di Tamarind e tutti gli altri che hanno ha subito perdite", ha dichiarato Tamarind Tree Hotel a Nairobi sulla sua pagina Facebook. Il Gruppo Tamarind gestisce una serie di hotel esclusivi in Kenya, tra cui il Tamarind Tree Hotel a Nairobi e Mombasa, il Carnivore, il Tamambo Village Market e il Tamambo Karen Bixen Coffee Garden. Il Kenya è stato il più colpito dall'incidente aereo con 32 kenioti confermati morti. Tra quelli identificati c'è il pilota dell'aereo, Yared Muguleta, un keniano di origini etiopi.
A bordo dell'aereo, anche i delegati dell'Assemblea dell'Onu per l'Ambiente che si aprirà domani a Nairobi. Lo conferma Rose Mwebaza della Banca africana per lo sviluppo, si legge sul sito della Bbc, che descrive la tristezza dei delegati a Nairobi per la morte dei colleghi morti nel disastro aereo. Non si sa quanti fossero i delegati alla conferenza.
FARNESINA - "La Farnesina conferma la presenza di 8 cittadini italiani a bordo del volo Ethiopian Airlines ET302 diretto a Nairobi". E' quanto si legge in una nota in cui si sottolinea che "l'Unità di Crisi, attivata fin dai primi momenti, rimane in stretto contatto con le famiglie per continuare a prestare loro ogni possibile assistenza".
Accident Bulletin no. 2
— Ethiopian Airlines (@flyethiopian) 10 marzo 2019
Issued on march 10, 2019 at 01:46 PM pic.twitter.com/KFKX6h2mxJ
USA INVIA SQUADRA - Gli Stati Uniti hanno annunciato l'invio di una squadra per indagare sulle cause che hanno provocato il disastro aereo. Secondo quanto annunciato da Washington, verranno inviati quattro investigatori del National Transportation Safety Board e della Federal Aviation Administration per lavorare "insieme alle autorità dell'aviazione civile dell'Etiopia per indagare sulle cause dell'incidente".
BOEING - "La Boeing è profondamente rattristata nell'apprendere della morte dei passeggeri e dell'equipaggio dell' Ethiopian Airlines Flight 302", si legge in una dichiarazione della Boeing che conferma che l'aereo precipitato era un 737 MAX 8. "Presentiamo le più sentite condoglianze alle famiglie e ai cari dei passeggeri e dei membri dell'equipaggio e siamo pronti a sostenere la squadra della Ethiopian Airlines - prosegue il comunicato - una squadra tecnica della Boeing è pronta a provvedere assistenza tecnica dietro richiesta e sotto la direzione della U.S. National Transportation Safety Board".