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Veneto, nuova ordinanza Zaia: cosa cambia

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10 dicembre 2020 | 14.11
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Nuova ordinanza 'antiassembramento' in Veneto a partire dalle ore 24 di venerdì 11 dicembre. Lo ha annunciato lo stesso presidente della Regione Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa. Le due novità sono che "nei bar i clienti avranno l'obbligo di stare seduti al tavolo dalle 11 di mattina fino alla chiusura, alle 18, e sarà quindi vietata la consumazione al banco - ha spiegato il governatore - la seconda riguarda la fascia di rispetto per gli over 65 al supermercato che da sabato è prevista dalle ore 10 alle 12".

Zaia ha detto che "è un atto dovuto, riprende i principi di quello in scadenza cioè l'uso della mascherina e il divieto di assembramenti, e scadrà nella stessa data di scadenza del Dpcm del governo". Tra le altre misure previste dalla nuova ordinanza del Veneto vi è quella di un solo cliente fino a 40 mq di superficie nei negozi e un cliente ogni 20 mq nei negozi con superficie superiore. Infine nei mercati pubblici, dove è possibile dovrà essere prevista la perimetrazione dei banchi con ingresso e uscita. "Ho deciso di mettere questa nuova ordinanza visto anche quanto successo nel ponte dell'8 dicembre con immagini di folla, anche in montagna, nonostante il maltempo e il rischio valanghe", ha spiegato il governatore.

Zaia ha poi riferito che "nelle curve sull'andamento del virus abbiamo una timida flessione, la buona notizia è che l'Rt del Veneto si sta abbassando". "Noi - ha aggiunto - siamo riusciti ad accompagnare questa fase senza restrizioni estreme, senza la chiusura dei confini comunali e delle attività come successo nelle zone di fascia arancione e rossa".

E comunque, sull'andamento di positivi in Veneto maggiore che in altre regioni, ha spiegato: "Siamo cresciuti più lentamente rispetto ad altre regioni. E quindi la nostra curva scenderà più gradualmente". E "fino a che non arriviamo in estate non ne usciremo. Il virus non va via e poi torna, rimane, con presenze altalenanti".

"Il virus - ha detto Zaia - è stato portato dagli aerei, dalle merci, a novembre avevamo già il virus e non a gennaio come era stato ipotizzato fino ad oggi. Stanno così cadendo le teorie degli esperti e la prova è che ieri hanno scoperto il primo caso di coronavirus in un bambino di Milano".

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