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Coronavirus, Zaia: "In Veneto 22 focolai"

Il governatore: "Non è vero che sono aumentati". Poi sottolinea: "Spiagge affollate, abbiamo ricevuto un sacco di segnalazioni. Siamo fortemente preoccupati". E annuncia: "Tampone obbligatorio alle badanti che rientrano"

(Fotogramma)
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29 giugno 2020 | 13.50
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"In Veneto attualmente ci sono 22 focolai" e "non è vero che sono aumentati". Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, nel consueto punto stampa spiegando che si tratta di "13 focolai privati e nove in strutture per anziani". Riguardo al focolaio di Feltre all'Eurobrico, ci sono "sei positivi e delle altre 59 persone testate risulta negatività". "Contiamo di riaprire l'Eurobrico" ha spiegato Zaia.

Il governatore ha fornito i dati aggiornati rispetto all'emergenza: "Sono 950.621 i tamponi, 711 le persone in isolamento (dato invariato), 19.278 i positivi (più 3), 187 i ricoverati, di cui 17 per coronavirus, 11 le terapie intensive di cui una per coronavirus, 2008 i decessi (+1), i dimessi sono 3.584 e 82 i nati".

C'è stato un weekend di "spiagge affollate e abbiamo ricevuto un sacco di segnalazioni", ciò significa che c'è una "maggioranza dei cittadini che ci chiede il rispetto delle regole. Siamo fortemente preoccupati" ha detto Zaia. Premettendo che è vero che i "virologi ci dicono che il virus ha diminuito la virulenza", il presidente della Regione si è rivolto ai veneti: "Attenzione che trasferiamo la responsabilità dall'istituzione pubblica a noi, siamo artefici del nostro futuro".

Ed ha sottolineato che se non si porta la mascherina in luoghi chiusi "mettiamo a repentaglio un grande lavoro: invito a restare nei binari del sostenibile. Ci sono pochissime regole: portare le mascherine in luoghi di assembramento e nei luoghi chiusi, il distanziamento sociale. La preghiera ai cittadini è di metterci impegno".

Il governatore poi, dopo aver parlato del focolaio legato a una badante moldava positiva al Covid, ha comunicato di aver "fatto partire una lettera a tutti i Dipartimenti e faremo gratuitamente un tampone a tutte le badanti che tornano". Si tratta di "difendere anziani e lavoratori", sarà un "test obbligatorio tramite la nostra sanità", ha spiegato Zaia.

A una domanda sul Mes, il governatore ha risposto che "nel governo non sono in grado di decidere. Una parte della maggioranza non vuole il Mes, una discussione parlamentare sarebbe più utile anche per capire bene cosa viene contestato".

Il presidente del Veneto ha infatti spiegato che "i cittadini devono sapere che la scelta di aderire al Mes spetta esclusivamente al governo italiano, premesso ciò, dovrebbero essere 42 mld e dovrebbero essere prestati con il vincolo dell'investimento nel comparto sanitario, ma a 360 gradi visto che si parla di strutture territoriali e sarebbe bene che prima di aderire il governo spiegasse bene cosa vuole farne" delle risorse.

Zaia ha parlato anche delle scuole. "Trovo scandaloso che ci sia una forza, il M5S, che obietti il finanziamento alle scuole paritarie" ha scandito. Sul tema, ha rimarcato, "l'inadempiente è il governo che non garantisce i servizi ai propri cittadini. L'Italia è inadempiente in Veneto visto che non abbiamo scuole per 80mila bimbi tanto che i privati hanno dato 1.112 scuole. Invito il governo a stanziare subito le risorse".

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