"Adottare provvedimenti per contrastare e sanzionare ogni pratica promozionale che, approfittando del diffuso timore e dell’incertezza di un popolo già vittima di una gravissima emergenza sanitaria, si traduca in espressioni di pubblicità ingannevole e sovraesposizione mediatica a danno di tutti gli operatori sanitari che, non senza un pesante sacrificio di vite umane, si stanno prodigando per la salute dei cittadini". E' quanto chiede la Federazione italiana delle società scientifiche della ospedalità privata accreditata (Fisopa) che, per mano del suo presidente Fabrizio Proietti, ha inviato una lettera al presidente della Repubblica e presidente del Consiglio superiore della magistratura Sergio Mattarella, al premier Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente della Fnomceo Filippo Anelli.
"Si rileva nella rete, ma anche sulla carta stampata - si legge nella missiva - un incremento di messaggi promozionali, attraverso i quali i familiari di coloro che sono deceduti per coronavirus sono inviati a prenotare consulenze legali gratuite, volte all’avvio di cause risarcitorie nei confronti degli operatori e delle stesse organizzazioni sanitarie oggi impegnate nella gestione di una emergenza sanitaria senza precedenti per gravità ed estensione. Tali comportamenti speculativi, che si traducono nella ricerca di facili guadagni nelle pieghe della più drammatica delle crisi che hanno afflitto il nostro Paese sin dal dopoguerra - denuncia la Federazione - tradiscono gli ideali di lealtà, onore e diligenza ai quali la professione forense si ispira, ed integrano gravissime violazioni dei divieti di ricorrere ad informazioni ingannevoli, suggestive, comparative e comunque non improntate a correttezza".
"Nelle metriche allarmanti dei contagi e dei decessi, e in un momento storico che richiama all’unione ed alla responsabilizzazione dei singoli per il bene e la sopravvivenza comune - continua la Fisopa - quell’Italia che onora dalle finestre il lavoro instancabile dei sanitari viene oggi sollecitata dagli slogan aggressivi, fuorvianti e ingannevoli, di alcuni professionisti del settore legale i quali mirano a promuovere la propria attività instillando aspettative risarcitorie rispetto ai danni da Covid".
Da qui la richiesta alle istituzioni di intervenire per contrastare queste pratica "a tutela della collettività, del prestigio professionale dell’Avvocatura, e del personale medico, infermieristico e paramedico" che sta pagando sulla propria pelle, e con la propria vita, "operando in condizioni spesso estreme, e dando dimostrazione di grande coraggio, professionalità e umanità".