"Resto convinto che la Dottoressa abbia detto una cosa pericolosa e completamente sbagliata. Dottoressa, non Signora. Ma la Dottoressa si è sbagliata a leggere. 217 morti in totale, non per l’influenza. Siamo tutti stanchi e passiamoci sopra, non è momento di litigare". Roberto Burioni, con un tweet, mette fine al 'caso social' che lo ha coinvolto con Maria Rita Gismondo, responsabile della Microbiologia clinica, Virologia e Diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano.
Gismondo, in un post su Facebook, ha scritto: "A me sembra una follia. Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale. Non è così". Affermazioni non condivise dal virologo che su Twitter ha fatto riferimento a Gismondo con il termine 'signora' ed è finito nel mirino dei follower. In tarda serata, quindi, la 'dichiarazione di pace'. "Dottoressa, non Signora".
"Una mia collega ha scritto una scemenza. È capitato anche a me come capita a tutti e capiterà ancora -dice facendo riferimento all'interpretazione di alcuni dati sottolineata da un follower-. Ma possibile che tutti i giornali abbiamo rilanciato senza controllare un numero che non aveva nessun senso, tipo un gatto da duecento chili? Un poco di attenzione è doverosa".