All’apertura dell’udienza in cui è attesa la sentenza sul processo che vede imputati 5 carabinieri, con accuse che vanno a vario titolo dall'omicidio preterintenzionale al falso e alla calunnia ricordano i genitori di Stefano ricordano: "Giurammo davanti a quel corpo massacrato che non ci saremmo mai fermati". La sorella Ilaria: "È morto per le conseguenze di un pestaggio. Spero possa avere giustizia e riposare in pace"
"Ilaria ci ha dato la forza per andare avanti e cercare la verità. Quello che abbiamo giurato davanti a quel corpo massacrato è che non ci saremmo mai fermati e così faremo, andremo sempre avanti. Oggi ci auguriamo una svolta, i dati sono tutti a favore di una sentenza positiva, però ci sono dei segnali…".
Così i genitori di Stefano Cucchi, Rita Calore e Giovanni Cucchi, all’apertura dell’udienza in cui è attesa la sentenza della prima corte d’assise di Roma sul processo che vede imputati 5 carabinieri, con accuse che vanno a vario titolo dall'omicidio preterintenzionale al falso e alla calunnia.
"Siamo molto agitati, il fatto di avere come parte civile i ministeri in altri processi è molto positivo perché vuol dire che dopo 10 anni finalmente lo Stato è vicino a noi e non siamo più soli", hanno aggiunto.
Anche per Ilaria Cucchi "sono momenti di estrema tensione perché sono passati dieci anni, è evidente ormai che Stefano è morto per le conseguenze di un pestaggio. Spero possa avere giustizia e riposare in pace".