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"Paura mai, siamo addestrati", parla il carabiniere ferito

Mario Palleschi, l'appuntato scelto colpito da due proiettili durante una sparatoria a Terni, racconta all'Adnkronos: "Ho pensato a un calcio, solo dopo ho visto il sangue"

20 luglio 2019 | 11.51
LETTURA: 2 minuti

di Silvia Mancinelli

"Il peggio è passato, l’intervento è andato bene. Paura? Mai, è il nostro lavoro, siamo addestrati". Mario Palleschi, appuntato scelto dei carabinieri in servizio a Terni da ottobre del 1996, è ancora nel letto di ortopedia dell’ospedale umbro dove è stato portato ieri d’urgenza, ferito da due proiettili durante la sparatoria in via Eugenio Chiesa, a Terni. All’Adnkronos racconta i momenti concitati del fermo del 30enne sudamericano, alle spalle precedenti per guida sotto l’effetto di stupefacenti, riuscito a rubare una pistola a uno dei poliziotti che tentava di caricarlo sulla volante e a far fuoco quattro volte. Due pallottole hanno centrato ai piedi il carabiniere, napoletano di 55 anni, mentre con il capo pattuglia, il vice brigadiere Andrea Cioca, aiutava gli agenti a bloccare il ragazzo in escandescenze.

"Un proiettile mi ha passato da parte a parte l’alluce sinistro - racconta Palleschi - mentre un secondo si è conficcato nel piede destro. Con l’intervento sono riusciti a estrarlo, ora aspettiamo il post operatorio". E' tranquillo, "già addestrato come i suoi colleghi con un corso tecniche di intervento operativo", spiega il colonnello Davide Rossi, comandante provinciale di Terni al suo fianco in ospedale, e assicura di non aver avuto mai paura.

"Vesto la divisa da 36 anni e mezzo - dice ancora all’Adnkronos l’appuntato scelto -, quando ieri siamo arrivati sul posto con la pattuglia, gli animi erano già caldi. Siamo intervenuti per aiutare i poliziotti già sul posto a caricare in auto il giovane. A quel punto c’è stata una colluttazione. Ho sentito gli spari, uno dopo l’altro, ma credevo di esser stato colpito con un calcio. Ho continuato a fare quello che stavo facendo: è stato poco dopo che ho visto il piede che sanguinava. Mi sono avvicinato all’autoradio e ho chiamato i soccorsi. E' andata bene, questa per noi è routine".

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