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Lucano: "Tentativo politico di denigrare fiction su di me"

"Ma non andrà in porto" dice l'ex sindaco di Riace dopo la pubblicazione di intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta 'Xenia'

(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
13 luglio 2019 | 19.30
LETTURA: 4 minuti

"Siamo davanti ad un tentativo politico di denigrare la fiction su di me per non consentirne la divulgazione, ma non andrà in porto". Mimmo Lucano dà voce a tutta la sua indignazione dopo la pubblicazione su il 'Giornale.it' di intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta 'Xenia' in occasione dell'allestimento di case per accogliere Beppe Fiorello e la sua troupe, arrivati a Riace per girare la fiction 'Tutto il mondo è paese' sulla vita di Lucano, prodotta da Picomedia in collaborazione con Rai Fiction e al momento ancora non inserita nei palinsesti Rai. Case che, secondo quanto riportato, sono state ''ristrutturate e ammobiliate con i soldi destinati all'accoglienza dei migranti''.

"E' paradossale - dice Lucano all'Adnkronos -. Quella casa destinata a Fiorello non è nella banca dati delle case utilizzate per lo Sprar. A Riace avevamo un gruppo di case in abbandono ed erano utilizzate in occasione di manifestazioni, eventi che si svolgono a Riace. Fiorello, insieme alla produzione, ha poi voluto comprare armadi, sanitari visto che stava lì per un certo periodo di tempo. Tecnici e personale alloggiavano negli alberghi".

Lucano si arrabbia: "Stravolgono la realtà. Dicevo che la casa non andava bene per i rifugiati perché era piccola, non era una casa che potesse accogliere famiglie con bambini". Lucano è indignato ma pensa che il suo modello di accoglienza resisterà agli attacchi: "Io avevo sottovalutato la situazione. E dire che quando mi hanno proposto un cachet, ho detto che non volevo niente. E la produzione è rimasta senza parole. La verità è che il tema dell'accoglienza fa paura e si cerca di mettere il bastone tra le ruote ma questo tentativo politico non andrà in porto".

LE INTERCETTAZIONI - ''Pasquale, ci vogliono sette materassi singoli, sette reti ortopediche, quelli con le reti di legno, due armadi a due ante e dieci cuscini. Ce l'hai questo materiale?''. Così Lucano, in alcune intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta 'Xenia' pubblicate dal 'Giornale.it', cerca di allestire le case per accogliere l'attore Beppe Fiorello e la sua troupe. Case che, secondo quanto riportato dal quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, sono state ''ristrutturate e ammobiliate con i soldi destinati all'accoglienza dei migranti''.

''I materassi, le reti e i cuscini li ho, non so se ho gli armadietti, devo controllare in deposito'', risponde un certo Pasquale al sindaco. ''Quando li puoi portare?'', chiede Lucano, specificando che devono essere portati a Riace superiore. ''Vedo se riesco a portarli nel pomeriggio''. Materassi e reti a parte, c'è però il problema del montaggio di alcuni mobili in un altro appartamento. Lucano telefona nuovamente a Pasquale. ''Pasquale, per queste case per i miei amici che devono venire c'è un problema. In un appartamento, mi dice Tonino che i mobili sono ancora impacchettati, come faccio? Domani la gente arriva''. ''Io oggi e domani sono impegnatissimo. Te li posso montare in settimana''. ''No come faccio io con gente che arriva dal nord Italia. Ora chiamo Marcello, vedo se può fare lui, gli pago la giornata... Domani deve essere chiuso''.

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