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Roma

Cinema America, l'aggressione in un video

19 giugno 2019 | 13.02
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I volti degli aggressori dei ragazzi del Cinema America ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. L’indagine della Digos è infatti iniziata acquisendo e visionando tutte le immagini riprese nei luoghi di Trastevere, teatro dell'aggressione il 16 giugno scorso.
I volti immortalati dalle telecamere non erano tuttavia riconducibili a soggetti noti. E’ allora che si è iniziato a scandagliare, in maniera certosina, tra tutti i personaggi conosciuti all'ambiente della Digos. Individuato uno degli autori dell’aggressione si è proceduto con una serrata e costante attività sul web, per ricostruire la sua rete di amicizie, e accertare così chi fossero i soggetti presenti con lui quella notte a Trastevere. Ininterrotti match tra le foto di Facebook e i frame delle riprese della videosorveglianza hanno consentito alla Digos di individuare gli artefici dell’aggressione che, sentitisi scoperti, hanno iniziato ad oscurare i loro profili sul web, sperando di ostacolare la Polizia.

Le persone identificate e denunciate per lesioni aggravate sono 4, tutti militanti nei gruppi di destra di Blocco Studentesco e CasaPound. Il più anziano, B.S., classe ’81, parrucchiere in zona Casalotti, quella sera era a Trastevere per festeggiare il suo addio al celibato, ma di fatto dalle indagini emerge che sarebbe stato il fomentatore dell’aggressione. C.M., del ’96, con precedenti di polizia per danneggiamento, interruzione di pubblico servizio, e resistenza a pubblico ufficiale, militante di Blocco Studentesco, avrebbe sferrato la testata al giovane David Habib. V.M., classe '96, anche lui con numerosi precedenti, e sottoposto a DASPO, avrebbe colpito con una bottigliata Valerio Colantoni. Tra i 4 anche M.A., classe '96, militante di Casapound con precedenti per lesioni e violenza privata.
Le perquisizioni realizzate dalla Digos, presso le abitazioni dei 4 aggressori, hanno consentito di trovare gli indumenti utilizzati durante la notte del 16 giugno, e una serie di segni distintivi, emblematici dell’appartenenza dei soggetti agli ambienti della destra di Blocco Studentesco e Casa Pound. Gli sono stati, inoltre, sequestrati i cellulari per esaminare tutte le conversazioni, contemporanee e postume all’aggressione del 16 giugno.

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